Il progetto del governo Conte per l’impiego dei fondi del Recovery Fund metterebbe in moto 196 miliardi di euro dal 2021 al 2026 con un impatto previsto sul Pil pari a 2,3 punti aggiuntivi.
E’ quanto si legge dalla bozza del Recovery Plan ottenuta dall’agenzia Ansa, un documento da 125 pagine che attende l’approvazione del Consiglio dei ministri e che va dunque letta nella consapevolezza che ad essa potrebbero essere apportate modifiche.
Sono 17 le macro-aree (“cluster”) in cui si articola il progetto dell’esecutivo, che sarebbe stato elaborato con il confronto passo-passo della Commissione europea.
La maggioranza delle risorse sarebbero destinate al settore “rivoluzione verde e transizione ecologica” con 74,3 miliardi di investimenti (i dettagli nel grafico in basso).
Altre sezioni notevoli sono la digitalizzazione e innovazione (48,7 miliardi di euro); le infrastrutture per una mobilità sostenibile (27,7 miliardi); istruzione e ricerca (19,2 miliardi); Parità di genere su (17,1 miliardi); per la sanità arriverebbero dal Recovery fund 9 miliardi di euro.
Secondo le stime previste nella bozza nel 2021 (grafici in basso) la realizzazione del Recovery plan darebbe già una prima spinta aggiuntiva di 0,3 punti di Pil, per poi seguire negli anni successivi con un +0,5, +1,3, +1,7, +2 e +2,3 punti di Pil nel 2026.
“E’ evidente quanto sia cruciale per le prospettive di espansione dell’economia e per la sostenibilità del debito pubblico selezionare progetti di investimenti pubblici ad alto impatto sulla crescita e accrescere l’efficienza delle Amministrazioni pubbliche preposte ad attuare tali progetti”, ha precisato il documento.
Sul Recovery Plan delineato dal governo è intervenuto anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte:
“Che Paese vorremmo tra dieci anni? Da questa domanda è partita la riflessione del Governo. Dietro al ritardo italiano ci sono problemi strutturali noti, ma mai affrontati con sufficiente determinazione. Questo è il momento di farlo”.