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BP: aggregazione con Pop Milano? Un sogno “non più impossibile”

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ROMA (WSI) – Fusione tra BPM e BP? Quello di una possibile aggregazione con Bpm è un sogno “come ho già detto non più impossibile ma difficile, noi ci proviamo”. Così ha detto Pierfrancesco Saviotti, amministratore delegato di Banco Popolare, a margine dell’incontro della Consob con il mercato finanziario.

Riflettori sui bancari nella sessione odierna. Protagonista anche Veneto Banca. Sempre a margine dell’incontro Consob-mercato finanziario Francesco Favotto, presidente di Veneto Banca, ha reso noto che l’istituto deciderà entro il 2015 sulla possibilità di fondersi con un’altra banca.

“Assolutamente entro l’anno daremo risposta ai soci” sia sulla Spa che su una eventuale aggregazione, ha dichiarato Favotto.

Il banchiere ha aggiunto che i lavori proseguono con l’advisor. Ora stiamo cercando di capire i numeri. Entriamo in una fase di ragionamenti empirici”. Quanto al possibile partner, Favotto ha indicato: “Tra le non quotate è chiaro che l’interlocutore è la Popolare di Vicenza. Tra le quotate ci vuole un po’ di riservatezza”.

Riguardo alla possibile presenza di azionisti stabili, Favotto ha detto: “I soci si stanno vedendo. Si parla di un 15% ma sono voci”.

Ha parlato oggi anche Alessandro Vandelli, numero uno di Bper. A suo avvidso il risiko bancario tra le popolari è ancora in fase iniziale.”Credo sia ancora una fase iniziale di ragionamenti complessivi, perché è molto difficile prendere un indirizzo unitario in questa fase. Quindi, credo sia corretto continuare ad avere una visione complessiva del sistema, capire le valutazioni che fanno le diverse banche dopo di che si capirà se c’è una strada possibile preferibile rispetto alle altre. L’impressione che fossimo già tutti pronti allo start per partire per qualche operazione credo vada un po’ rivista”.
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Rigiardo al caso specifico di Bper, Vandelli ha affermato che l’istituto non ha scelto ancora nessun advisor finanziario. “Non abbiamo fatto ancora nulla di preciso ma credo che ci sarà qualcuno che ci accompagnerà nei nostri processi, però non abbiamo ancora scelto nessuno in particolare”.

Intanto Mps apre alla fusione con una popolare, in particolare nelle ultime settimane si è parlato di Ubi Banca. Secondo l’AD Fabrizio Viola un’aggregazione con una delle banche cooperative chiamate dal governo a trasformarsi in Spa può rappresentare un’operazione “industrialmente interessante”.

(Lna-DaC)