Il Gruppo BPER e le organizzazioni sindacali hanno raggiunto un accordo relativo all’ottimizzazione del dimensionamento dei dipendenti previsto dal piano industriale 2019-2021.
“L’Accordo siglato, in continuità con una positiva tradizione di concertazione che caratterizza le relazioni industriali del Gruppo BPER, permetterà di raggiungere importanti obiettivi previsti dal piano industriale quali l’ottimizzazione della forza lavoro e la riduzione strutturale degli oneri del personale, oltre a favorire un importante ricambio generazionale e al contempo lo sviluppo di qualificate competenze professionali” ha precisato Alessandro Vandelli, amministratore delegato di BPER Banca.
In particolare l’accordo prevede:
– la cessazione volontaria, a partire dal 31 marzo 2020, del personale che abbia maturato o maturerà la decorrenza del pagamento della prestazione pensionistica entro il 1° gennaio 2022, con la corresponsione di un correlato incentivo;
– la possibilità di richiedere l’adesione al fondo di Solidarietà, a partire dal 1° aprile 2020 e fino alla data di decorrenza del pagamento della prestazione pensionistica, per coloro che matureranno tali requisiti tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2025, con il pagamento di un incentivo;
– che il ricorso ai questi piani di pensionamento e prepensionamento determinerà 1.289 uscite di personale;
– l’assunzione di 645 profili che permetterà l’acquisizione di nuove competenze e il supporto al ricambio generazionale;
– la riduzione degli organici che consentirà il raggiungimento del target previsto a fine piano industriale (organico di 12.739 risorse) e contribuirà al calo complessivo di 1.300 risorse rispetto alla forza lavoro di inizio piano.
Inoltre altri importanti aspetti riguardano:
– la previsione di progressiva fruizione di ferie ed ex festività, nonché di riduzione/sospensione dell’attività lavorativa che contribuirà alla riduzione strutturale dei costi del personale;
– l’individuazione di azioni per la valorizzazione delle risorse quali: strumenti di Work life balance, l’attivazione di modelli di lavoro flessibili (Hubworking e Smartworking), il rafforzamento delle politiche di welfare, investimenti specifici nella formazione, una banca del tempo solidale.