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Banco BPM boccia l’offerta pubblica di scambio di Unicredit e passa al contrattacco, presentando alla Consob un esposto in cui chiede all’authority di valutare se l’Ops sia stata correttamente lanciata e se ci siano i presupposti perché possa procedere o debba invece essere fermata.
L’accusa di BPM
Secondo la banca guidata da Giuseppe Castagna, Unicredit avrebbe fatto un uso strumentale della normativa sull’Opa attraverso il lancio di un’offerta ad un prezzo tatticamente basso con il solo obiettivo di bloccare la crescita del Banco, impegnato nell’Opa su Anima e fresco dell’ingresso nel capitale di Mps.
In una nota diffusa ieri al termine del cda, si mette in evidenza che l’istituto di credito “Fermo restando che si esprimerà sull’Offerta con le tempistiche, gli strumenti e secondo le modalità previste dalla legge – rileva la necessità di chiarire, in via preliminare e nel migliore interesse dei propri azionisti e del mercato”.
Prima di tutto, sottolinea la banca nella nota, i prezzi Bpm “incorporano le informazioni comunicate” al mercato nelle scorse settimane, dall’ingresso in Mps, all’Opa su Anima. “Ogni riferimento al prezzo” di Bpm considerato come “undisturbed”, è inappropriato e non pertinente”.
C’è poi il fatto che il premio calcolato “sulla base del prezzo ufficiale delle azioni Unicredit al 22 novembre rispetto al prezzo ufficiale delle azioni BBPM al 6 novembre non è il 14,8% riportato nel Comunicato: il dato corretto è pari al 3,9%”.
Le dichiarazioni dell’a.d. Castagna
Nella stesso comunicato stampa, Giuseppe Castagna, Amministratore Delegato di Banco BPM, spiega che l’offerta di Orcel “non riconosce un premio a favore degli azionisti, “come confermato dal giudizio del mercato che sin dal primo giorno valuta il concambio a sconto”. A questo proposito, il premio chiesto dalla Borsa è salito anche ieri, superando il 19% rispetto all’offerta di Piazza Gae Aulenti.
Castagna aggiunge inoltre che:
“non si comprende il motivo per cui il prezzo dell’azione non debba tenere conto delle operazioni straordinarie lanciate dalla banca, a partire dall’OPA su Anima, per non parlare degli ottimi risultati dell’ultima trimestrale annunciati proprio il 6 novembre. E ancora, alla luce delle dichiarazioni rese in numerose occasioni e riportate dagli organi di stampa, non crediamo possa giovare alla trasparenza del mercato annunciare un corrispettivo facendo presupporre allo stesso tempo che potrebbe essere rivisto”.
L’operazione
L’ops di Unicredit su BPM, lanciata lo scorso 25 ottobre, ha un valore totale di 10,1 miliardi di euro e fissa a 6,657 euro per azione il prezzo di ciascun azione Banco BPM. Con l’operazione Unicredit punta a diventare la terza banca nel panorama europeo e a consolidarsi in Italia con sinergie per 1,2 miliardi di euro.
L’offerta, che nelle intenzioni dovrebbe andare in porto per giugno prossimo, ha suscitato reazioni contrastanti. Mentre UniCredit sostiene che il premio offerto agli azionisti di Banco BPM è congruo e vantaggioso, il consiglio d’amministrazione di Banco BPM ha contestato l’operazione, affermando che non vi è un premio adeguato per i propri soci. Inoltre, ci sono speculazioni riguardo a possibili fusioni con altre istituzioni finanziarie come Monte dei Paschi di Siena (MPS), complicando ulteriormente il panorama delle trattative bancarie in Italia.