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Braccio finanziario Apple è grande come mezza Goldman Sachs

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Il “braccio” finanziario di Apple vale 262 miliardi di asset, 108 di debito e ha scambiato 1.600 miliardi di titoli dal 2011. Questi sono i numeri ricostruiti dalla column Schumpeter dell’Economist, che ha ricostruito un’ideale “Apple Capital” ricostruendo tutte le attività strettamente finanziarie della società fondata da Steve Jobs. Il quadro è quello di una Apple sempre più esposta ai rischi finanziari a partire dalla morte del fondatore, arrivando in alcuni aspetti a essere grande circa la metà di Goldman Sachs, scrive la rivista britannica. In passato altre grandi aziende americane sono state travolte dalle perdite dei loro rami finanziari: General Electric e General Motors. Per diverse ragioni la posizione di Apple non è altrettanto rischiosa, ma potrebbe comunque costringere l’azienda a correre ai ripari rimpatriando buona parte del cash che si trova nelle sussidiarie estere; e sul quale andrebbe a pagare l’aliquota fiscale del 35%.

 
Tornando ai dati, gli asset della cosiddetta “Apple Capital” sono cresciuti del 221% dal 2011, il doppio rispetto al fatturato dell’azienda. Il valore degli investimenti è pari al 32% del valore di mercato di Apple e i profitti pre-tasse da essi generati, da inizio anno, costituiscono il 7% degli utili totalizzati nel 2017. Considerando una a una le seguenti grandezze – asset, debito, esposizione creditizia e profitti – “Apple Capital” è grande il 30-85% di Goldman Sachs e il 22-42% di GE Capital nel 2007, prima del crac dei mutui subprime.

 

“Un shock di mercato potrebbe portare a perdite sui portafogli” Apple, conclude l’Economist, “un aumento del tasso di interesse di due punti percentuali comporterebbe una perdita di 10 miliardi di dollari. Se i mercati obbligazionari si asciugano, Apple potrebbe dover lottare per emettere così tanto debito e dovrebbe rimpatriare i fondi a casa, causando una grande imposta fiscale”. La “Apple Capital è cresciuta in tempi di mercati finanziari clementi. Questo non durerà”.