Le azioni Virgin Galactic hanno avviato la seduta di lunedì 12 luglio, all’indomani dell’impresa spaziale completata dal fondatore Richard Branson, con un rialzo dell’1,52% a 50 dollari, ma in pochi istanti un rosso sempre più ampio ha colpito il titolo. Alle ore 16 e 10 italiane il crollo supera il 15%. I ribassi sono stati innescati dall’intenzione, da parte della società, di vendere 500 milioni di dollari in azioni ordinarie.
“Un’esperienza unica nella vita”: è stato il commento del 70enne fondatore della compagnia spaziale al termine del suo viaggio nell’orbita bassa terrestre. La missione precede di nove giorni il volo del miliardario rivale Jeff Bezos e della sua Blue Origin – che, però, ha già finito la fase dei test e farà dunque partire il primo viaggio con a bordo un passeggero pagante.
La missione della Spaceflight Unity 22, un volo di prova all’interno del quale Branson ha potuto partecipare attribuendosi una funzione “attiva” all’interno dell’equipaggio, è partita poco prima delle ore 17 italiane dal New Mexico. Il volo suborbitale ha avuto una durata complessiva di 90 minuti, che ha permesso all’equipaggio di sperimentare l’assenza di gravità come, a partire dal 2022, potranno fare i passeggeri paganti della Virgin Galactic.
Blue Origin contesta a Virgin la definizione di “spazio”
Nei giorni a ridosso dell’impresa di Branson, Blue Origin ha cercato di rimediare al sorpasso mediatico del miliardario britannico ai danni di Jeff Bezos. E’ stato un attacco a colpi di dati, lanciato via Twitter: Blue Origin ha cercato di accreditarsi come società più matura (15 test contro 3) e sicura. Secondo la definizione accettata da un numero di stati pari al 96% della popolazione, ha scritto la compagnia di Bezos, Virgin Galactic non raggiunge un’altitudine tale da superare la soglia dello spazio, ovvero 100 chilometri. Blue Origin, ha voluto anche sottolineare la maggiore ampiezza degli oblò della sua navetta, a confronto con le finestrelle in stile aeroplano del mezzo Virgin. E per non farsi mancare anche una nota sulla sostenibilità, la compagnia di Bezos ha messo a confronto anche le emissioni dei due sistemi di volo, con un’ovvia vittoria di Blue Origin su Virgin Galactic.
Anche se Branson l’ha esplicitamente negato, la competizione nel nascente mercato del turismo spaziale c’è, e inizia già salire di temperatura.