Società

Brasile: recessione e tangenti Petrobas. Rischio impeachment per Rousseff

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

BRASILIA (WSI) – Per il Brasile i problemi economici e giudiziari incominciano ad accumularsi pericolosamente. E il presidente Dilma Rousseff rischia di uscire seriamente indebolita, se non addirittura di perdere il posto – dagli ultimi scandali.

L’opposizione chiede infatti l’impeachment per Rousseff denunciato il fatto che la leader del paese sudamericano “sapeva delle tangenti” pagate a Petrobas. Il ciclo politico economico della sinistra iniziato nel gennaio di 12 anni fa da Lula potrebbe chiudersi.

L’opposizione accusa i vincitori delle ultime elezioni di aver mentito durante la campagna elettorale, nascondendo il peggio. La presidente 67enne ha replicato, dicendo che si tratta solo di una vendetta tardiva: “Le elezioni sono a due turni, il terzo non esiste”. Quanto all’impeachment, “ci vogliono ragioni per chiederlo, dove sono qui?”.

Le più alte cariche del gigante petrolifero brasiliano si sono dimesse in febbraio in seguito allo scoppio di uno scandalo su una serie di tangenti presunte che sarebbero state pagate ai membri del Partito dei Lavoratori della presidente Dilma Rousseff.

I deputati coinvolti negano per ora. Ma presto se ne saprà di più. La Corte Suprema ha infatti dato ai procuratori luce verde perché indaghino i presidenti delle due Camere del Congresso e una decina di altri politici coinvolti in un caso di corruzione che minaccia di destabilizzare la coalizione di governo di Rousseff.

Sullo sfondo c’è il continuo rallentamento dell’attività economica. La crescita è stata zero nel 2014 e quest’anno si prospetta una fase di recessione, unita al ritorno dell’inflazione e una classe media con i debiti fino al collo accumulati negli anni in cui l’economia andava a gonfie vele. Come se non bastasse la siccità rende sempre più possibili i razionamenti di luce e acqua potabile.

A pesare è anche e sopratutto lo scandalo di Petrobas. Il processo sta paralizzando il grosso dei settori petrolifero e delle costruzioni, che sono pilastri dell’economia brasiliana. Le difficoltà di Petrobas hanno alimentato i timori che il governo potrebbe dover intervenire per ripagare i debiti massicci accumulati dal colosso. Se dovesse succedere, le chanche di un donwngrade del credito sovrano a spazzatura si alzerebbero in maniera considerevole.

Dopo le prove generali nel giorno della festa della donna, l’8 marzo, domenica 15 marzo la destra di Aécio Neves, il candidato che ha perso contro Rousseff alle ultime elezioni, terrà una manifestazione anti governativa. Nelle grandi città il tam tam degli scontenti, del «basta Dilma!» via Facebook, vorrebbe portare in piazza almeno 100 mila persone, con l’obiettivo finale sempre chiaro in testa dell’impeachment.

(DaC)