BRASILIA (WSI) – Via libera ufficiale in Brasile all’apertura del procedimento di impeachment nei confronti della presidente Dilma Rousseff. Il voto alla Camera dei deputati, iniziato lo scorso venerdì e conclusosi anche con lo scontro fisico tra alcuni deputati, sancisce l’inizio dell’allontanamento della presidente dal palazzo di Planalto a Brasilia.
A votare a favore della messa in stato d’accusa della Rousseff 367 deputati contro 137 no e 7 astenuti. Una vittoria schiacciante che è stata ammessa anche dal Governo ancor prima del raggiungimento del quorum.
“Le possibilità di invertire il trend sono pari a zero, daremo battaglia al Senato”. Così ha annunciato il capogruppo alla Camera del Partito dei lavoratori, Jose’ Guimaraes, che ha provocato un boato di gioia non solo alla Camera tra i deputati di opposizione ma anche tra la popolazione radunatasi alla camera e nelle strade di numerose città brasiliane, dove sono stati allestiti maxi schermi.
Una grande gioia di piazza tanto che una televisione nazionale ha paragonato l’esplosione di gioia con quella della vittoria di un mondiale di calcio.
A mettere nei guai la presidente la sua incapacità di governare il Paese, con conti pubblici che sarebbero stati manomessi dal governo creando la grande recessione economica in cui vive oggi il Brasile, insieme all’ ”aiuto” all’ex presidente Lula per garantirgli l’immunità evitando che sia processato per lo scandalo Petrobas. Proprio la Rousseff insieme a Lula hanno assistito alla votazione nella biblioteca del palazzo presidenziale di Brasilia, e la presidente ha dichiarato di non aver alcuna intenzione di dimettersi parlando di un golpe bianco, ”un golpe contro il governo democraticamente eletto”.
Sicuramente è un voto storico dal forte valore politico e simbolico, ma non ancora definitivo. Il procedimento di impeachment infatti dopo il voto alla Camera, deve passare al Senato, dove il presidente Renan Calheiros dovrà istituire una speciale commissione incaricata di decidere se accogliere o meno la proposta. In caso positivo, l’impeachment sarà votato dall’aula e la residente avrà180 giorni di tempo per difendersi davanti ai giudici della Corte costituzionale. In seguito dovrà esserci una seconda votazione da parte del Senato e solo in caso di voto favorevole, a maggioranza dei due terzi degli 81 senatori, Dilma Rousseff decadrebbe dall’incarico e il vice presidente Michel Temer, che assumerebbe l’interim durante i 180 giorni di sospensione della presidente, si insedierebbe ufficialmente.
Un solo precedente di impeachment c’è oltre a quello della presidente Rousseff nella storia rasiliana e riguarda il periodo post dittatura, quando Fernando Collor de Mello si dimise prima del voto del Senato travolto dalle accuse di corruzione.