MILANO (WSI) – Prima di uscire dal mercato unico Londra deve saldare i conti. Non ha alcun dubbio Micheal Barnier capo negoziatore di Bruxelles in una lunga intervista a Il Messaggero.
“L’obiettivo di Bruxelles è mettersi d’accordo su un recesso ordinato e questo è il primo passo della strategia. Si tratta di tutelare i diritti dei cittadini europei e per questo serve anche una chiara definizione delle pendenze finanziarie. Occorre insomma saldare i conti. Non accetteremo di pagare in 27 quello che ci si è impegnati a pagare in 28″.
Sul mercato unico, unione doganale e circolazione dei capitali Londra non può pensare di mantenere una parte dei vantaggi legati al precedente status dice Barnier quando afferma che “Non si può restare dentro al 50 per cento”. L’unica certezza al momento è che alla mezzanotte del 30 marzo 2019 i britannici saranno fuori da Bruxelles.
“Non accetteremo che vengano rimessi in discussione il quadro normativo e i diritti per i cittadini, le imprese, l’ambiente e tutta la collettività”.
Intanto continuano le trattative. Al termine del sesto round negoziale, in una conferenza stampa congiunta col negoziatore britannico Davis, Barnier ha affermato:
“Le discussioni sono state di approfondimento, chiarimento e lavoro tecnico ma e non c’è stata nessuna decisione. Ma resta la volontà di trovare un’intesa sulla prima sequenza (cittadini, frontiere Irlanda e conti) prima del vertice di dicembre”.
In realtà l’uscita di Londra dal mercato unico arriverà un venerdì, quello del 29 marzo 2019, alle ore 23, quando a Bruxelles sarà mezzanotte. Lo ha fatto scrivere nero su bianco la premier inglese Theresa May in un emendamento alla Withdrawal Bill (o Repeal Bill), la legge che dovrebbe dare le linee guida del divorzio dalla Ue.