ROMA (WSI) – Non sarà la Brexit a scardinare l’Europa. Altro che referendum, nel continente scoppierà la rivoluzione. È questo il Bertinotti pensiero nei giorni immediatamente successivi all’esito sconvolgente del voto che costringerà con tutta probabilità il Regno Unito ad abbandonare effettivamente l’Unione Europea.
Fausto Bertinotti, ex comunista ed ex Presidente della Camera pensa che “l’Europa sia da tempo in una condizione di stabile instabilità; che l’instabilità sia crescente e che la Brexit sia un acceleratore – non unico – di questa instabilità”. Lo ha confessato in un’intervista concessa al Sussidiario.net.
Non sarà insomma un referendum a portare un grande cambiamento, bensì piuttosto un movimento di protesta sociale nato dal basso. Come nel caso del movimento Nuit Debout scoppiato in Francia per protestare contro la riforma del mercato del lavoro. Uno scenario nuovo si può aprire solo con “un cambiamento profondo della società, non qualcosa che riguarda il quadro politico e istituzionale. Ma in ciò capisco di essere fuori dal coro.
“Soprattutto dopo che leggo editoriali come quello di Mieli sul Corriere, dove esorta a lasciare fare al fuoco di Yellowstone (il grande incendio del 1998 che distrusse il 36% del parco): mettiamo al riparo il quadro istituzionale e lasciamo bruciare i partiti, questi brutti portatori di instabilità”.
Non è così secondo Bertinotti. “Le sorti dei partiti e delle istituzioni sono indistinguibili, perché sono entrambi implicati nella stessa tendenza neobonapartista: l’idea che l’esecutivo debba riassumere tutto, dal governo dell’economia a quello della vita delle persone”.
Élite saranno seppellite da una rivolta
L’origine del male, sempre secondo Bertinotti, ex leader di Rifondazione Comunista, è il capitalismo finanziario globale. “Il resto sono tutte tappe di avvicinamento: il carattere oligarchico dell’Europa, le politiche dell’austerity, il fiscal compact”.
Nel medio termine bisogna aspettarsi il peggio. Le élite stanno opponendo alla Brexit esercizi di pura ipocrisia, come additare la disoccupazione o perfino l’austerity tra le cause del Leave.
“È semplicemente ributtante vederlo dire da chi fino al giorno prima è stato alfiere di quelle politiche neoliberiste”. Ma “come mai nessuno decide di abolire il fiscal compact”, si chiede Bertinotti. “Ci sono persino dei pazzi che l’hanno messo nelle loro costituzioni”.
Bertinotti conclude lanciando una provocazione. Un giorno le élite proporranno “di far votare sono quelli che leggono almeno tre quotidiani al giorno. È una cosa indecente, ma anche pericolosa: rischiano di essere seppelliti, non più da una risata, ma da una rivolta“.
Fonte: Il Sussidiario