LONDRA (WSI) – Boris Johnson, attuale ministro degli esteri inglese, ha affermato che già dal prossimo anno, nel 2017, inizierà il processo di divorzio dall’Unione europea e quindi la Gran Bretagna invocherà molto probabilmente l’articolo 50 del Trattato Ue. Così l’ex sindaco di Londra parlando a New York dove si sono riuniti i 15 paesi membri del Consiglio di sicurezza delle nazioni Unite per tentare di superare lo stallo diplomatico in Siria.
La Brexit, il referendum inglese che ha decretato il 23 giugno scorso l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea con le immediate dimissioni del premier David Cameron e l’insediamento del nuovo primo ministro Theresa May, ha sicuramente sconvolto il vecchio Continente.
Secondo il Trattato di Lisbona il termine massimo per far sì che un paese membro esca dall’Ue è di due anni. Secondo l’ex sindaco di Londra, grande sostenitore della Brexit, il Regno Unito non impiegherà tutto questo tempo per uscire dall’Ue.
“Stiamo dialogando con i nostri amici e partner europei per poter ricorrere all’articolo 50 dei Trattati Ue, già nella prima parte del prossimo anno e vi faremo ricorso (…) Entro la prima parte dell’anno vedrete che sarà inviata la lettera per l’attivazione dell’articolo 50 e sono sicuro che in quella lettera saranno indicati i parametri che intendiamo seguire per andare avanti”.
Johnson con l’occasione elogia anche le grandi opportunità di cui potrà beneficiare il regno Unito con l’uscita dall’Ue soprattutto in termini di libero commercio. Tuttavia a Dowining Street il premier Theresa May e il suo entourage non sono certamente entusiasti delle parole di Johnson e invitano alla cautela. In particolare il portavove del premier ha chiesto di non fare speculazioni sull’argomento.