Mani tese dell’Ue alla Gran Bretagna sulla Brexit. Ieri Bruxelles ha comunicato che concederà a Londra una proroga sui tempi del divorzio, che prevede una scadenza limite al 22 maggio, a patto che Westminster dia parere positivo sull’intesa stretta con la premier Theresa May.
In caso di bocciatura Londra dovrà indicare entro il 12 aprile come intende comportarsi con il voto delle Europee. Si tratta dunque di una proroga più stretta rispetto al 30 giugno chiesto da May, ma che garantisce una finestra un po’ più ampia per tentare di mettere d’accordo le forze politiche britanniche sul nuovo assetto, dopo l’uscita della Gran Bretagna dall’Ue.
Sottolineando che l’accordo è stato raggiunto all’unanimità, il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk in conferenza stampa ha annunciato che la premier britannica Theresa May ha accettato gli scenari di estensione proposti dai 27 leader Ue. Poi ha spiegato che fino al 12 aprile restano aperti tutti gli scenari:
“Londra – ha detto – avrà ancora la possibilità di un accordo, di una Brexit senza intesa, di una lunga estensione, o di revocare l’uscita”.
Per il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, Bruxelles ha fatto “tutto il possibile” rassicurando più volte la Gran Bretagna sul backstop per il confine interno all’Irlanda. In ogni caso, ha precisato Juncker sulla scia delle parole di Tusk, “siamo pronti ad affrontare qualsiasi scenario”.
In realtà nessuno a Bruxelles crede che May ce la faccia a Westminster. Dunque tutto resta aperto: la prossima settimana i ’27’ dovranno decidere ‘che fare’ se May richiederà una proroga lunga. I capi di stato e di governo europei sono sempre più infastiditi e anche la cancelliera tedesca Angela Merkel, disposta a discutere con Londra fino all’ultimo secondo per evitare una ‘hard Brexit’ comincia a spazientirsi: i Ventisette si sono stufati di essere ostaggi di Londra.
Dal canto suo, Theresa May ha sottolineato:
“Sì, lasceremo l’Ue e spetta al Parlamento essere all’altezza di questo impegno preso con il popolo britannico”, ora “è giunto il momento delle decisioni”, ha dichiarato la premier britannica Theresa May, aggiungendo che “la cosa giusta è uscire” dall’Ue “con un accordo” ma “non revocare l’articolo 50” e annullare così la Brexit.