LONDRA (WSI) – L’esito del referendum sulla Brexit nel Regno Unito sta provocando un forte scossone nel mondo politico, finanziario ed economico. Mentre il primo ministro David Cameron si dimette e i leader europei radunano i loro colleghi di partito e ministri per decidere sul da farsi, l’incertezza regna sovrana. Ma se i più si affannano a elencare le conseguenze negative dall’uscita del Regno Unito dall’Ue, proviamo di seguito a capire quali invece potranno essere gli effetti positivi derivanti dalla Brexit.
Secondo le stime del think tank Open Europe, favorevole a un’Europa riformata rispetto alla struttura attuale, le tasse scenderanno per i cittadini britannici, visto che il Regno Unito risparmierà 8,5 miliardi di sterline non dovendo più dare fondi all’Ue (differenza tra fondi ricevuti e forniti). Inoltre nella migliore delle ipotesi il Pil potrebbe salire dell’1,6%, ma solo se Londra riuscirà a rinegoziare gli accordi commerciali ottenendo uno schema di libero scambio e una partnership improntata su una “deregulation ambiziosa”.
Volano per la libertà di iniziativa
I sostenitori del fronte del “Leave”, Nigel Farage da una parte, leader del partito populista e nazionalista UKIP, considerato uno dei principali vincitori del referendum che ha deciso l’uscita del Regno Unito dall’UE e Boris Johnson dall’altra, ex sindaco di Londra, hanno da sempre sostenuto che liberare il Regno Unito dalla stretta dell’Ue porterà uno slancio nelle iniziative, nell’innovazione e nel libero scambio che renderanno il paese un esempio da seguire per molti altri all’interno della stessa Ue e anche nel resto del mondo.
Via le “sanguisughe” dall’Europa
La Brexit inoltre spingerebbe altri paesi a muoversi sulla stessa direzione, quei paesi che alcuni europeisti chiamano “sanguisughe” perché necessitano dei fondi Ue per andare avanti. Gli esempi sono Polonia e Ungheria. Se questi paesi dovessero seguire l’esempio del Regno Unito, l’Ue finirebbe solo per rafforzarsi.
La City non contagerà l’economia globale
Altra conseguenza positiva della Brexit riguarda la City, il centro nevralgico della finanza londinese di dimensione troppo grandi per un’economia modesta. Per di più nel 2008 l’intero sistema bancario inglese andò in crisi. Una piaga che la Brexit potrebbe ridurre evitando un effetto domino nell’economia globale.
Opportunità di guadagno significative
A sostenere che dalla Brexit ci saranno opportunità di guadagno significative è la T. Rowe Price, società statunitense del risparmio gestito secondo cui:
“La turbolenza futura potrebbe tuttavia dare luogo a opportunità significative per quegli investitori che seguono un approccio fondamentale, di tipo bottom-up“, secondo gli analisti americani.
A queste considerazioni si aggiunge anche il fatto che, secondo alcuni economisti indipendenti e altri pro- Brexit, il crollo della sterlina farà bene alle esportazioni, una componente preziosa dell’economia britannica.
A sostenere la Brexit e gli effetti positivi che essa porterà è stato per esempio David Blake, stimato professore di economia alla cassa Business School of London. Blake, europeista convinto ma non di un’Europa come è stata progettata nel corso degli anni, aveva criticato il governo inglese per avere gonfiato le preoccupazioni circa l’impatto negativo in caso si fosse concretizzata la Brexit.
Inoltre Blake ha spinto a favore dell’uscita del Regno Unito dall’Ue perchè in tal modo si ridarà ai cittadini una speranza di democrazia e sovranità. “L’euro sta distruggendo l’Europa e presto collasserà”.