Economia

Brexit, spunta lettera del governo “pronti a chiedere estensione art. 50”

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Il primo ministro britannico ha sempre negato di poter richiedere all’Unione europea un’estensione dei tempi per l’attivazione della Brexit. Eppure, nuovi documenti governativi trapelati in queste ore mostrano come l’esecutivo abbia svelato, in risposta a un’azione legale, l’intenzione di agire nel rispetto della legge anti No Deal. Un testo, approvato a inizio settembre, che vincola il governo a richiedere l’estensione dell’art. 50 a Bruxelles.

Nel dettaglio, la lettera è stata inviata dall’esecutivo a una corte di Edimburgo, che si è attivata in seguito a una azione legale intentata da alcuni promotori della campagna anti No Deal.

Nel caso in cui il parlamento non dovesse approvare un accordo sulla Brexit entro il 19 ottobre, si legge nella lettera comparsa in queste ore, l’esecutivo richiederebbe l’estensione dei tempi per la Brexit – fino al 31 gennaio. La lettera, citata per stralci da alcuni avvocati coinvolti nella vicenda, non è stata resa pubblica nella sua interezza dal governo britannico, nonostante le ripetute richieste da parte degli organi di stampa.

Fra i passaggi pubblicati su Twitter si legge che il primo ministro Johnson “non può agire in modo da impedire l’invio della lettera che richiede l’estensione [dei tempi sull’esecuzione della Brexit] specificata nell’atto”, nonostante abbia pubblicamente negato di essere pronto a farlo.

Uno dei legali, alla luce delle posizioni contraddittorie di Downing Street, ha richiesto al giudice di emettere un ordine legalmente vincolante sull’operato di Johnson – in modo da rendere chiaro che la mancata richiesta  dell’estensione della Brexit avrebbe conseguenze penali sul premier.