Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ha definito la Brexit un “disastro”, “il passato” non il futuro. E sulla conclusione della storia dell’uscita del Regno Unito dall’Unione europea il lussemburghese non è molto ottimista. “Se non si raggiunge un accordo, ci saranno terribili conseguenze economiche e sociali in Gran Bretagna e nel continente”, ha detto Jean-Claude Juncker.
Che gli effetti di una hard Brexit potrebbero essere molto duri per l’economia di tutti, Juncker non è il solo a sottolinearlo. Basti ricordare l’ultimo studio dell’Istituto Leibniz che pronostica la perdita di mezzo milioni di posti di lavoro nel mondo.
“Sto cercando di evitare il peggio, ma non sono molto ottimista”, ha detto Juncker, “perché, ogni volta che il Parlamento britannico vota, c’è una maggioranza a favore o contro qualcosa”. Il vero problema, per il presidente dell’esecutivo europeo, è il Parlamento di Londra.
Lo scorso 15 gennaio i deputati hanno bocciato a grande maggioranza l’accordo per l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea raggiunto a novembre 2018 tra il governo di Theresa May e i negoziatori europei.
Per evitare un’’uscita dall’Unione europea senza accordo, una possibilità col tempo sempre più concreta ma che molti vogliono evitare, May sta cercando di ottenere alcune concessioni e garanzie da Bruxelles.
Mercoledì un nuovo incontro tra Theresa May e Junker si è concluso con toni positivi. Ma questo non è bastato a rassicurare sulle reali possibilità che il Regno Unito e l’Unione Europea si mettano d’accordo prima del 29 marzo, la data in cui dovrebbe avvenire la Brexit.