Società

Brexit: l’esodo di posti di lavoro è cominciato

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Alcune banche e società basate nel Regno Unito stanno già pensando, o quantomeno non escludendo, a spostare parte del proprio staff britannico nell’Unione Europea, come conseguenza della Brexit. I toni sono ancora ipotetici, in quanto non è ancora chiara la relazione commerciale che Ue e Regno Unito instaureranno a divorzio ultimato.

Per ora Goldman Sachs, che nei giorni scorsi aveva stemperato i timori per bocca del presidente e ceo Lloyd Blankfein, non esclude che parte o tutti i 6.500 lavoratori impiegati in Gran Bretagna possano essere spostati in Europa: “ogni risultato è possibile”, dice Richard Gnoddle, corresponsabile della divisione Investment Bank di Goldman Sachs. Poi una rettifica di un portavoce della banca d’affari americana corregge il tiro, interrogata da Business Insider, dicendo che le parole di Gnoddle non si riferivano nello specifico a Goldman Sachs, bensì al complesso del settore bancario.

Altre grandi banche stanno meditando la riduzione del personale britannico: JPMorgan ha annunciato la possibilità di spostare nell’Ue un quarto dei 16mila lavoratori impiegati nel Regno Unito, mille dipendenti, invece, potrebbero essere rimossi da Hsbc. L’agenzia di rating Fitch, inoltre, si attende che le banche “inizino a implementare parte dei propri piani d’emergenza in modo strategico, piuttosto che aspettare che gli accordi su commercio e servizi siano conclusi” fra Ue e Regno Unito.

Ma non sono solo le banche a mettere in forse i dipendenti britannici: anche la compagnia telefonica Vodafone, che impiega 13mila persone nel Regno Unito, ha detto di considerare l’ipotesi del trasferimento del proprio quartier generale, in quanto “la stragrande maggioranza dei 462 milioni di clienti, dei 108mila dipendenti e dei 15mila fornitori sono basati fuori” dalla Gran Bretagna. Anche qui nessuna decisione è ancora presa, in attesa che si profilino i nuovi accordi fra Londra e Bruxelles

Fonte: Business Insider

Una versione precedente di questo articolo attribuiva a Morgan Stanley la possibilità di ricollocare mille dipendenti, la banca ha tenuto a smentire la voce.