L’11 aprile scorso l’Unione europea ha dato il suo via libera al rinvio della Brexit con termine ultimo il 31 ottobre prossimo. Nei mesi successivi, a giugno, la premier inglese Theresa May, sotto le pressioni di Tory e opposizioni, si è dimessa, succeduta dal premier Boris Johnson eletto leader dei Tory e nuovo premier britannico il 24 luglio. Johnson ha più volte ribadito che il 31 ottobre la Gran Bretagna lascerà l’Ue con o senza accordo. Ecco le tappe principali della Brexit che segueranno nei prossimi mesi.
Dal 9 settembre al 14 ottobre la prorogation
L’ex premier May si è dimessa in considerazione delle difficoltà nel far approvare dal parlamento inglese l’accordo di recesso siglato con Bruxelles. Il suo successore, Boris Johnson per ovviare allo stesso problema ha deciso di dare il via alla cosiddetta prorogation, ossia ha chiesto e ottenuto dalla Regina Elisabetta la sospensione del Parlamento dal 9 settembre fino al 14 ottobre per arrivare ad un’uscita dall’Ue senza opposizioni e intralci. La prorogation è letteralmente una proroga della chiusura estiva dei lavori delle Camere fra una sessione e l’altra, prevista dalla costituzione britannica.
14 ottobre 2019: Queen’s speech
Il 14 ottobre si terrà il “Queen’s Speech”, ossia il tradizionale discorso della Regina che precede la riapertura dei lavori parlamentari. Durante la cerimonia la regina Elisabetta legge un discorso preparato dal governo, che stabilisce il programma legislativo per l’anno successivo.
17 -18 ottobre: riunione Ue
I leader dell’Unione europea si incontreranno a Bruxelles il 17 e 18 ottobre per discutere di un possibile accordo con la Gran Bretagna sulla Brexit. “Un elemento centrale del programma legislativo – ha detto Johnson – sarà la priorità legislativa assoluta del Governo – se un nuovo accordo è in arrivo al Consiglio europeo – per introdurre un disegno di legge sull’uscita” dall’Ue “e procedere spediti per garantire la sua la sua approvazione prima del 31 ottobre”.
31 ottobre 2019: la Brexit è realtà
Il 31 ottobre il Regno Unito sarà fuori dall’Ue con o senza accordo. Entro questa data infatti è stato stabilito che il Regno Unito completi il processo di recesso sulla base dell’Accordo e della Dichiarazione sul quadro delle future relazione tra UE e Regno Unito negoziati dalle parti e degli ulteriori atti a loro integrazione approvati dall’UE.
Sempre il 31 ottobre entrerà inoltre in vigore un decreto che cancella l‘European Communities Act, l’atto risalente al 1972 che sanciva l’adozione delle leggi europee da parte del Regno Unito, un passaggio burocratico necessario visto che l’European Communities Act consentiva alle leggi europee di confluire direttamente nel sistema normativo britannico.