Il rischio, sempre più concreto, di una Brexit no deal mette in allarme i costruttori di auto, che temono “impatto sismico” sull’industria delle quattro ruote del Vecchio Continente. È quanto mettono in evidenza in una dichiarazione congiunta i capi di 23 associazioni imprenditoriali automobilistiche europee che mettono in guardia da un divorzio senza accordo, precisando che a rischio ci sono miliardi di euro e milioni di posti di lavoro.
“L’uscita del Regno Unito dall’UE senza un accordo innescherebbe un cambiamento sismico nelle condizioni commerciali, con miliardi di euro di costi che minacciano di influenzare la scelta dei consumatori e l’accessibilità economica su entrambi i lati della Manica”, si afferma nella dichiarazione congiunta, sottoscritta, fra gli altri, dalle Associazioni europee dei costruttori e dei fornitori automobilistici, oltre che da 17 associazioni nazionali.
Come spiega Bernhard Mattes, capo della lobby automobilistica tedesca VDA:
“Le industrie automobilistiche dell’UE e del Regno Unito necessitano di un commercio senza attriti e sarebbero gravemente danneggiate da ulteriori doveri e oneri amministrativi su parti e veicoli automobilistici”. Ogni interruzione della produzione – si rileva – costa 50.000 sterline al minuto alla sola Gran Bretagna.
Il settore auto impiega 13,8 milioni di persone nell’Unione europea inclusa la Gran Bretagna, il 6,1% della forza lavoro. In Gran Bretagna hanno sede fra l’altro, le fabbriche dei giganti automobilistici BMW, Peugeot PSA e la Nissan giapponese.