A meno che non ne sarà modificato il testo, l’accordo firmato da Theresa May e dalle autorità europee non può essere nuovamente sottoposto al giudizio dei deputati della Camera dei Comuni. Lo ha annunciato oggi, in una svolta a sorpresa, lo Speaker dell’aula. Il problema per il governo è che le autorità della Commissione Europea hanno fatto sapere che il deal è definitivo e che non sono più disposte a negoziare con Londra.
La strategia della premier si rivela ancora una volta fallimentare, dunque. Il voto non si terrà e l’unica opzione per il governo pare uno slittamento dell’articolo 50 a lungo e non più di soltanto qualche mese fino a giugno. Questo significa anche che il Regno Unito dovrà subire l’umiliazione di partecipare all’appuntamento elettorale delle europee di fine maggio per nominare i m membri dell’Europarlamento.
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Pasticcio governo UK: costretto ad accettare la linea UE
Uno degli esponenti più apprezzati della classe politica inglese è il legislatore John Bercow. Reso famoso dai suoi interventi di polso per richiamare all’ordine al grido di “order” (vedi video sotto), lo storico speaker della Camera dei Comuni, membro del partito dei conservatori che ricopre quell’incarico dal 2009, ha stabilito che il governo non può chiedere ai deputati di votare ancora su un accordo che è già stato bocciato dall’aula.
Citando una regola del 1604, Bercow ha precisato che “quello che il governo non può fare è sottomettere ancora una volta alla Camera dei Comuni la medesima proposta o grossomodo nella sostanza la stessa proposta di quella della scora settimana che è stata respinta con un margine di 149 voti”. L’esecutivo guidato dai Tories, evidentemente non a conoscenza di questo articolo, ha combinato un bel pasticcio.
“Questa regola non va ritenuta la mia ultima parola sull’argomento. È semplicemente stata scritta per indicare il risultato che il governo deve conseguire se vuole ottenere da me il permesso a svolgere legittimamente un terzo meaningful vote” in questa sessione parlamentare.