Si stringono i tempi per un accordo tra Ue-UK sugli accordi post-Brexit. La nuova scadenza è stata fissata per questo fine settimana. Ma ad oggi le probabilità di trovare un’intesa appaiono ridotte.
“La situazione è difficile, restano sul tavolo i principali ostacoli del negoziato” ha detto questa mattina un alto funzionario Ue informato sulla valutazione dell’andamento della trattativa con il Regno Unito sulle relazioni commerciali bilaterali. “Attualmente la probabilità di un ‘no deal’ è elevata tanto quanto quella di un accordo’, ha aggiunto la stessa fonte.
Che la tanto temuta hard Brexit sia sempre più probabile, lo ha confermato a chiare lettere ieri il premier britannico Boris Johnson che, commentando l’esito non positivo dell’incontro di ieri con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen a Bruxelles, ha spiegato: “Il no deal è a un passo, prepariamoci”.
Johnson ha aggiunto peraltro di voler ancora tentare la strada di un accordo nei prossimi giorni, non escludendo sue visite a Emmanuel Macron o ad Angela Merkel a Parigi e Berlino.
Brexit, i nodi da sciogliere
L’Unione europea e la Gran Bretagna si preparano così allo scenario più grave, mentre i team guidati da Michel Barnier e
David Frost sono alle prese con discussioni fiume in vista della nuova scadenza di domenica, quando von der Leyen e Johnson
potrebbero tornare ad incontrarsi per prendere una decisione finale.
Tre sono i nodi ancora da sciogliere per finalizzare l’accordo di divorzio: la regolamentazione della pesca nel Mare del Nord, il meccanismo di soluzione delle controversie, e l’accesso del Regno Unito al mercato unico, rispettandone le regole sugli aiuti di Stato.
Bruxelles corre ai ripari: quattro misure d’emergenza in caso di no deal
In vista di un possibile no deal, la Commissione Ue è corsa ai ripari pubblicando quattro misure d’emergenza volte a “mitigare alcune delle interruzioni piu’ significative” che si potrebbero verificare dal primo gennaio 2021, nel caso di un no deal.
Si tratta di provvedimenti mirati per i collegamenti arei e stradali, per la sicurezza dei voli e la pesca, con proposte per creare regole e quadri giuridici. Piani d’emergenza messi a punto d’altra parte anche a Londra.
Il primo è una proposta di regolamento che dovrebbe permettere la continuazione delle rotte aeree tra l‘Unione europea e la Gran Bretagna. Il testo legislativo prevede la reciprocità da parte di Londra e una durata massima di sei mesi. Lo stesso provvedimento è previsto per il trasporto su strada di persone e merci.
Una terza proposta riguarda la continuazione dei certificati di sicurezza sempre nel trasporto aereo.
Infine, la Commissione propone che sul fronte della pesca le parti possano permettere, come avviene attualmente, l’accesso reciproco alle proprie acque fino al 31 dicembre 2021.