Per la stampa britannica la premier Theresa May ha le ore contate. Se non dovesse sciogliere entro 48 ore il nodo del confine in Irlanda, chiudendo così l’accordo sulla prima fase negoziale della Brexit, la premier conservatrice rischia di essere sbalzata via dal governo già la prossima settimana.
A lanciare l’ultimatum dando tempo fino a venerdì notte per approvare un testo è stato il capo Ue dei negoziati Michel Barnier. Secondo la Bbc, May appare stretta fra “crescenti pressioni” contrapposte, in seno alla sua coalizione (dove pesa l’atteggiamento rigido degli unionisti nordirlandese del Dup sulla proposta del governo inglese di “sacrificare” l’Irlanda del Nord lasciando così come sono le regole al confine con l’Eire), ma soprattutto al suo stesso partito: diviso fra conservatori ‘pragmatici’ ed euroscettici ‘duri e puri’.
In casa Tory, 19 deputati euro-moderati l’hanno sollecitata in queste ore a non farsi imporre la linea da ‘falchi brexiteer’ e a cercare un compromesso sul tavolo di Bruxelles, riferisce ancora la Bbc. Ma nella corrente avversa vi sono almeno una trentina di euroscettici pronti a scaricarla in caso di concessioni eccessive. Entrambi i gruppi hanno i numeri per far saltare la maggioranza.
Intanto, le grandi aziende stanno intensificando i loro sforzi per mettere in atto piani di ristrutturazione per far fronte a uno scenario di Brexit caotica, che sarebbe il risultato di una mancata intesa tra Londra e Bruxelles. Secondo quanto riferito da alcuni manager del settore dei servizi finanziari a Reuters, gli sforzi di May per ottenere un accordo di transizione sono arrivati troppo tardi e per questa ragione non hanno avuto altra scelta se non quella di iniziare a lavorare su piani di emergenza.
In particolare, come riferisce l’agenzia di stampa inglese, le grandi catene di supermercati Tesco e Sainsbury’s hanno iniziato a lavorare con i fornitori per identificare potenziali ritardi, carenze o incrementi dei prezzi.
Le ultime incertezze sul fronte della Brexit stanno avendo un impatto anche sui tassi di cambio. La notizia secondo la quale May starebbe studiando un piano per risolvere la questione delicata della frontiera tra le due Irlande ha ridato fiato alla sterlina, che interrompe i cali di due sedute e riconquista quota 1,34 dollari dopo essere scesa in area 1,3370.