ROMA (WSI) – Btp, bond, obbligazioni, quanto ne sanno veramente gli italiani? A chiederselo è la Gfk Eurisko che per conto della Consob ha intervistato 2500 famiglie italiane chiedendo loro delucidazioni sulle nozioni base in tema di risparmio e investimenti.
La fotografia che è uscita dal sondaggio è di un popolo di ignoranti o quasi. Più del 20% degli intervistati infatti dichiara di non aver alcuna familiarità con gli strumenti finanziari e la stragrande maggioranza non sa cosa significhi tassi di interesse negativi. L’80% inoltre ha affermano di non conoscere in alcun modo le offerte del mercato in tema di servizi di investimento orientate alle preferenze del risparmiatore, mentre l’87% non ne ha mai sentito parlare e il 66% non vi ricorrerebbe per timore di restare vittima di truffe on line.
Solo il 40% e poco più è in grado di definire correttamente alcune nozioni di base come inflazione e rapporto fra rischio e rendimento, insomma la grande maggioranza degli intervistati conosce solo i Btp e le obbligazioni bancarie. A incidere su questi numeri la ridotta alfabetizzazione finanziaria con solo il 6% degli intervistati che conosce il concetto di “diversificazione del portafoglio” ossia non concentrare il proprio investimento su un unico prodotto o su un’unica asset class e il 38% decide di investire solo dopo essersi consultato con un parente o un conoscente e solo poco più di un quarto degli investitori si avvale di un servizio di consulenza professionale.
Percentuali che spiegano perché dal 2007 ad oggi la ricchezza delle famiglie italiane è diminuita inesorabilmente rispetto al resto dell’Europa. Certo le tasse e la pressione fiscale pesano e non poco sul portafoglio dei cittadini ma anche la scarsa diversificazione degli investimenti ha un peso notevole.