Economia

Btp Valore, ecco perché non è per tutti

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Un boom immediato sul mercato, con 18 miliardi di ordini in quattro giorni per il Btp Valore. Il nuovo titolo di Stato italiano ha catturato l’interesse degli investitori retail. In questa analisi cerchiamo di capire quali caratteristiche lo contraddistinguono e a chi può essere rivolto per prevedere anche quello che sarà poi l’andamento futuro sul mercato del prodotto.

Il boom sul mercato

Il Btp Valore come dicevamo ha subito stregato gli italiani, battendo anche l’ultimo Btp Italia. A dimostrarlo sono i numeri registrati in questi giorni: gli ordini totali nelle quattro giornate di emissioni hanno infatti superato quota 18 miliardi, per una somma totale pari a 18.191,090 milioni di euro. Un risultato record: come ha evidenziato il Mef, “si tratta del risultato più elevato di sempre in termini di valore sottoscritto, ma anche per numero di contratti registrati, 654.675, in un singolo collocamento di titolo di Stato per i piccoli risparmiatori (retail), a cui è esclusivamente rivolto il BTP Valore“.

A chi è rivolto

Il nuovo Btp Valore  si rivolge ai piccoli risparmiatori (mercato retail) che possono sottoscriverlo in banca, alla posta, ovunque si detenga un conto titoli, ma anche online mediante il proprio home-banking. Il bond ha una durata di 4 anni, rendimenti fissi crescenti nel tempo (il cosiddetto meccanismo step-up) e un premio extra finale di fedeltà pari allo 0,5% calcolato sul capitale investito e corrisposto a coloro che lo detengono fino a scadenza nel 2027. Le cedole sono semestrali e verranno calcolate in base ai tassi minimi garantiti che sono stati comunicati il 1 giugno: 3,25% per il 1° e 2° anno; 4,00% per il 3° e 4° anno. Per caratteristiche, sembra un prodotto adatto a tutti: famiglie, investitori, piccoli risparmiatori. Ma è davvero così?

Il confronto tra Btp

Ma il Btp Valore va davvero bene per tutti? Per rispondere a questa domanda, quello che si può fare oggi è senz’altro un raffronto tra caratteristiche e andamento delle emissioni precedenti del titolo di Stato italiano, analizzando due prodotti come il Btp Italia e il Btp Futura. La prima importante caratteristica del bond è l’indicizzazione. Infatti, se nel caso dei Btp Italia il tasso è influenzato dall’inflazione italiana, i Btp Futura (emessi soltanto tra il 2020 e il 2021) sono legati alle performance dell’economia italiana. Al contrario, i nuovi Btp Valore non hanno nessuna indicizzazione né all’inflazione né al Pil. Chiaramente, il contesto macro attuale, con i tassi d’interesse in aumento favorisce un prodotto come i Btp Italia e ha portato i detentori del Btp Futura a una perdita di valore del proprio prodotto. Altra differenza è la durata dell’investimento: i Btp Italia hanno scadenze a 5, 6 e 8 anni, mentre i Btp Futura sono contraddistinti da scadenze di 8, 10, 12 e 16 anni. Il Btp Valore dura meno di tutti: 4 anni, scadenza fissata al 2027. Da ultimo c’è il premio fedeltà, questa è una caratteristica comune a tutte e tre le tipologie, anche se nel caso del Btp Futura la sua entità varia a seconda della crescita del Pil nominale italiano, mentre per il Btp Italia e il nuovo Btp Valore il premio fedeltà sarà corrisposto se il risparmiatore porterà sino a scadenza il titolo obbligazionario. Vediamo nella tabella realizzata dall’Ufficio Studi di Wall Street Italia una sintesi del confronto.

I numeri dei Btp

Al momento tutte le emissioni del Btp Futura, con il rialzo dei tassi, risultano aver perso valore in una forbice compresa tra il 15 e addirittura il 32%, con il rendimento effettivo a scadenza netto che oscilla tra il 3 e 4%. Il Btp Italia, al contrario, non ha perso valore dal momento dell’emissione mentre sulle cedole non è possibile fare un raffronto in quanto lo Stato ha dovuto aumentare i rendimenti a causa della stretta monetaria imposta dalla Bce. Tutto questo porta a ritenere entrambe le tipologie di Btp interessanti quasi solo per chi intende detenere il titolo fino a scadenza. Costringendo così gli investitori a vincolare i propri capitali su un singolo asset per una durata di medio-lungo periodo. E oggettivamente, guardandosi un po’ intorno sui mercati, sono tante le alternative che con un orizzonte temporale simile potrebbero offrire rendimenti migliori.