Da lunedì 6 maggio a venerdì 10 maggio avrà luogo il collocamento della quarta emissione del BTP Valore. Come quella di febbraio, anche la nuova emissione avrà una durata di sei anni, in linea con il disegno del Tesoro di allungare la scadenza media del debito pubblico italiano.
Le principali caratteristiche
In attesa di conoscere i rendimenti minimi garantiti, che verranno comunicati nel corso della giornata di oggi vale la pena ricordare che:
- è un titolo di Stato dedicato esclusivamente al pubblico retail;
- sarà in collocamento da lunedì 6 a venerdì 10 maggio;
- durata di sei anni, anche questa emissione;
- presenta cedole trimestrali con un meccanismo “step-up”, cioè pagano un tasso fisso per i primi tre anni di vita del titolo e un nuovo tasso fisso, più elevato, per i restanti tre anni. In particolare, per i primi tre anni il rendimento lordo annuale sarà del 3,35%, contro il 3,25% dell’ultima edizione, e salirà nel secondo triennio al 3,90%, un decimale sotto il 4% offerto dal BTp di fine febbraio;
- premio dello 0,8% riservato a chi aderisce nella prossima settimana e mantiene il titolo in portafoglio fino alla scadenza.
Vantaggi e rischi
“Nonostante il contesto macroeconomico di tassi elevati porti a guardare con maggiore fiducia alle prospettive di rendimento dei titoli di Stato – scrive Roberto Rossignoli, Senior Portfolio Manager di Moneyfarm – non bisogna dimenticare che esistono comunque dei rischi associati a questo tipo di strumenti: anzitutto, come per tutte le obbligazioni, le variazioni di tasso possono comportare oscillazioni di prezzo significative e, nonostante la garanzia del rimborso a scadenza del capitale investito, non si possono escludere a priori periodi di performance negative, anche lunghi”
In sostanza, riassume Rossignoli:
- come per tutte le obbligazioni, anche per il BTP Valore le variazioni di tasso possono comportare oscillazioni di prezzo significative. Inoltre, ogni variazione al rialzo dello spread BTP-Bund costituisce un rischio per quanti sono sovraesposti a questo tipo di strumento;
- chi volesse riscattare il proprio investimento per ottenere liquidità immediata prima del sesto anno, potrebbe dover vendere i titoli a un prezzo inferiore rispetto a quello di acquisto, registrando delle perdite;
- una delle principali variabili in gioco è rappresentata dal debito pubblico: se si dovesse superare la soglia dei 3.000 miliardi di euro a partire dal 2025, chi investe nel BTP Valore potrebbe andare incontro a forti incertezze
Conclude l’esperto: “è fondamentale capire se il BTP Valore sia uno strumento in linea con il proprio profilo di rischio, obiettivi e orizzonte temporale, senza trascurare le variabili esterne che possono influire sull’investimento. Per chi avesse un orizzonte temporale in linea col BTP Valore, è importante poi ricordare che esistono investimenti alternativi in grado di generare rendimenti più elevati. Come sempre, la parola chiave resta “diversificare”, cioè non concentrare il rischio su un solo strumento, ma costruire portafogli multi-asset, in cui l’esposizione al BTP sia considerata all’interno di una pianificazione finanziaria più ampia”.