La strategia che sta preparando Warren Buffett e la sua holding Berkshire Hathaway è stata raccontata nel dettaglio da uno degli azionisti rilevanti della società, Thomas Russo della Gardner Russo & Quinn, proprietaria di azioni Berkshire per un totale di 1,5 miliardi di dollari.
Buffett, perchè accumula liquidità
La sfida più grande di Warren Buffett in questo momento deriva dagli 80 miliardi di liquidità parcheggiati nelle casse della Berkshire, ha raccontato Russo a Business Insider. Il problema è che al momento le azioni sono giudicate troppo costose e acquistare oggi quote in società poco promettenti (“così così”) non sembra una scelta saggia.
Quando arriverà la correzione, ha dichiarato Russo, Buffett potrebbe avere di fronte una varietà di investimenti interessanti, al posto dell’attuale scelta che sarebbe ristretta a investimenti mediocri, ha affermato Russo. “Avrà la sua scrivania personale meticolosamente pronta per [decidere] chi mangiarsi”, ha affermato Russo.
Nel primo trimestre Berkshire aveva venduto un totale netto di quote azionarie di 3,9 miliardi di dollari, con riduzioni massicce in Chevron e Wells Fargo, nonché ridotto il peso del comparto farmaceutico.
Sarebbero però, solo “pulizie di casa”, secondo Russo, che ha ricordato come il grosso del portafoglio, costituito da Apple, American Specific, Coca-Cola, Kraft Heinz e Bank of America (titoli che assieme valgono il 75% delle partecipazioni di Berkshire) sia rimasto intatto.
Bitcoin, un’avversione da tenere a bada
Contro il Bitcoin Buffett e i vertici di Berkshire, poi, potrebbero evitare di calcare ulteriormente la mano nel prossimo futuro. Certo, in molti ricorderanno come l’Oracolo di Omaha definì la critptovaluta per eccellenza come “veleno per topi al quadrato” (era il 2018). Eppure, ha affermato Russo, insistere contro le tecnologie crypto le società della galassia Berkshire e i rispettivi Ceo non si “sentirebbero a proprio agio” nell’approfondire il proprio “know-how sulla tecnologia blockchain” che secondo Russo ha un grande avvenire (citando l’esempio della finanza decentralizzata).
Nonostante le affermazioni di Russo, risalgono a meno di un mese le dichiarazioni del vicepresidente di Berkshire, Charlie Munger: “Odio il successo di Bitcoin. E non ritengo benvenuta una moneta tanto utile a rapitori ed estorsori” è “un prodotto finanziario basato sul nulla”.