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Bulgari e outlook analisti. Come cambia il lusso made in Italy

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Roma – Un’azienda a conduzione familiare, fondata nel 1884 da Sotirio Bulgari e gestita a partire dal 1984 dall’attuale amministratore delegato Francesco Trapani. Un pilastro del capitalismo tutto made in Italy, che ora si prepara a essere inglobato da LVMH, il colosso francese numero uno al mondo del mercato del lusso che vede al timone l’ad Bernard Arnault.

L’acquisizione di Bulgari, riporta Bloomberg, si prepara a essere la più grande di LVMH in almeno un decennio, ed è valutata 3,7 miliardi di euro (5,2 miliardi di dollari). Questi i passi per la realizzazione di quella che da più parti chiamano una “grande operazione”.

Con l’intesa, LVMH si appresta ad acquistare una quota iniziale del 50,4% per 1,87 miliardi di euro in azioni, per poi lanciare un’Opa sul resto del capitale prezzando il titolo a 12,25 euro.

Positivo il parere degli analisti, che valutano con ottimismo una transazione che attribuisce all’azione un premio di ben il 61% rispetto al valore che aveva a fine giornata di contrattazioni di venerdì scorso, 4 marzo, a quota 7,59 euro.

Si parla a Piazza Affari dell’effetto Bulgari, il cui titolo si adegua al premio offerto e sale del 60% circa avvicinandosi ai 12,25 euro valutati dai francesi; e l’effetto Bulgari scatena gli acquisti anche su altri titoli del lusso italiani, come Tod’s e Luxottica. Si inizia a pensare infatti che anche queste due aziende di tipo familiare potranno essere prima o poi target di colossi del calibro di Lvmh pronti a espandersi senza limiti a livello globale.

Intervistato da Class Cnbc, Maurizio Dallocchio, professore dell’Università Bocconi, parla della notizia Bulgari presentando i pro e i contro. Il contro è più sul versante culturale, o nazionale, in quanto l’Italia è vicina a perdere, con il passaggio di mani dalla proprietà italiana a quella francese, una grande icona del lusso tutta sua.

Dall’altro lato, ovvero da un punto di vista puramente finanziario: “si tratta di una splendida notizia, che conferma come i valori dell’azienda siano stati riconosciuti ampiamente da Lvmh. Inoltre in questo modo Bulgari potrebbe avere maggiori possibilità in termini di accesso a mercati su cui finora non ha avuto facilità a entrare”. Come ha confermato lo stesso numero uno Trapani che in un comunicato ha affermato: “Il nostro ingresso in LVMH ci permetterà di rafforzare la crescita globale di Bulgari e di riportare sinergie significative”. Trapani entrerà a far parte della commissione esecutiva di Lvmh e sarà responsabile delle divisioni di orologi e gioielli.

Intanto broker, analisti e banche d’affari già emettono i primi giudizi positivi. Intermonte suggerisce di aderire all’Opa e Mediobanca sottolinea come il titolo prezzato a 12,25 euro nell’Opa abbia un valore superiore del 57% rispetto alla media di Bulgari degli ultimi tre mesi, e sia superiore del 44% rispetto ai target price fissati. Equita Sim sottolinea poi che il prezzo è a premio di ben il 70% rispetto alla propria valutazione.

E Wolfram Mrowetz, di Alisei Sim, ricorda come il mercato del lusso stia crescendo a livello globale, e che le prospettive saranno ancora migliori visto “l’aumento del numero dei ricchi in Asia”.