NEW YORK (WSI) – Per Goldman Sachs gli sbalzi di prezzo dei Bund non dovrebbero più recare danni all’azionario.
I tassi sono di nuovo in rialzo, con i rendimenti decennali che scambiano allo 0,88% (+0,4% al momento) dopo aver toccato anche punte dell’1%. Non è per nulla il genere di andamento a cui gli investitori si erano abituati negli ultimi mesi.
Per chi opera sui mercati il difficile viene ora e sta nel capire se il mercato obbligazionario è un porto relativamente sicuro e se l’azionario – che è rimasto anch’esso scosso dagli ultimi sviluppi sul reddito fisso – è ancora un buon investimento e in quale ottica temporale.
Goldman Sachs sottolinea che la maggior parte dei danni recati all’azionario dal capovolgimento dei rendimenti dei Bund è ormai acqua passata.
“L’impatto negativo sulle Borse potrebbe pare aver raggiunto il suo apice” scrivono Peter Oppenheimer e i suoi colleghi.
“Un investitore che ha comprato quando i rendimenti dei Bund erano ai minimi ha incassato già perdite comprese tra il 6% e il 16% sui decennali e sui trentennali tedeschi, rispettivamente”, ricorda la banca d’affari statunitense.
Tuttavia la scomparsa della “narrativa deflazionistica” a favore di un atteggiamento guidato invece da crescita e inflazione “dovrebbe sostenere l’azionario europeo in futuro”, secondo gli analisti.
Goldman Sachs scommette su un’accelerazione ulteriore dell’azionario. “Se i tassi sui Bond salgono a un ritmo più graduale (come ci aspettiamo), le Borse dovrebbero essere in grado di assorbire l’impatto di tale rialzo, sospinte dalla crescita dei profitti societari.
Sul breve termine è probabile vedere ancora una volatilità elevata, “ma ci aspettiamo che l’azionario non subisca l’impatto negativo del rialzo dei tassi”. A livello settoriale “continuiamo a preferire i titoli ciclici rispetto ai difensivi” e all’interno del settore dei ciclici sono preferibili i nomi legati al consumo piuttosto che società industriali e attive nelle materie prime.
(DaC)