BERLINO (WSI) – Gli investitori non hanno fatto in tempo a festeggiare il balzo a sorpresa degli ordinativi all’industria manifatturiera di ottobre, che è arrivata la doccia fredda della Bundesbank.
La banca centrale tedesca ha ridotto le stime sul Pil della locomotiva d’Europa al +1,4% nell’anno in corso e le ha dimezzate per il 2015.
L’anno prossimo la crescita sarà dell’1% e non più del 2% come previsto in precedenza. L’anno successivo è vista al +1,6%. Le precedenti stime di giugno davano un +1,9% per quest’anno e +1,8% nel 2016.
La banca guidata da Jens Weidmann ha anche tagliato anche le previsioni sull’inflazione da +1,5% a +1,1%. Revisione al ribasso per le previsioni 2014 con il Pil ridimensionato da +1,9% a +1,4% e inflazione da +1,1% a +0,9%.
Secondo gli economisti di ABN Amro, come dimostrano gli ordinativi all’industria cresciuti del 2,5% in ottobre, l’economia tedesca è più in salute del previsto e forse “la Bce e il consensus di mercato sono troppo pessimisti sulla crescita del Pil nel 2015”.
Da parte sua Stefan Kipar, economista presso BayernLB, riconosce che l’economia maggiore d’Europa è tornata in carreggiata dopo un’estate difficile: “Ci sono buone possibilità che i tassi di crescita negativi del Pil possano essere evitati quest’inverno”.
Per la Bundesbank, tuttavia, dopo un’avvio di anno positivo “l’economia tedesca ha perso spinta in modo sorprendente” ed un’eventuale ripresa nel 2015 “dipenderà in larga parte dal contesto internazionale”.
Per la banca centrale, infatti, “se si rafforzerà come previsto la ripresa economica nell’area euro e se il commercio mondiale accelererà, allora emergeranno nuove opportunità per le imprese tedesche”.
“In ogni caso ci sono ragioni per sperare che questa fase di ristagno dia di breve durata” sottolinea il presidente della Bundesbank Jens Weidmann secondo il quale l’economia tedesca “è ancora in buona salute”.
(DaC)