NEW YORK (WSI) – Jens Weidmann, il falco alla guida della banca centrale di Germania, ha avvisato che se la Bce intende dare soldi direttamente ai cittadini per rilanciare la crescita, le conseguenze potrebbero essere deleterie. Lo riferisce Bloomberg citando le dichiarazioni rilasciate in tedesco dal presidente della Bundesbank al quotidiano Funke Mediengruppe.
“L’helicopter money (i soldi forniti direttamente ai cittadini, misura contemplata dal chief economist della Bce Peter Praet la settimana scorsa) “non è una manna che cade dal cielo, quello che farà è creare buchi enormi nel bilancio della banca centrale”, secondo il numero uno della Bundesbank.
“Alla fine saranno i paesi membri dell’area euro e i suoi contribuenti a pagare il conto” e il comparto che più ne subirà le conseguenze maggiormente negative sarà proprio quello più disastrato, il settore bancario.
Weidmann, consapevole del fatto che le mosse della Bce rischiano di essere controproducenti, ha avvertico che bisognerebbe andare nella direzione esattamente opposta: “invece di proporre nuovi esperimenti di politica monetaria straordinari, avrebbe più senso fermarsi”.
Weidmann ha aggiunto che “la politica monetaria non è una panacea di tutti i mali, non sostituisce le riforme strutturali necessarie nei singoli paesi e non risolverà tutti i problemi di crescita dell’Europa”.
Visti gli alti livelli del debito pubblico di Italia, Grecia, Spagna e Portogallo, se non fosse per le misure ultra accomodanti adottate da Mario Draghi e soci, i rendimenti dei bond governativi dei paesi della periferia meno virtuosa dell’Eurozona scambierebbero su percentuali a doppia cifra in questo momento. Senza contare quanto un euro più forte avrebbe indebolito le attività commerciali e impattato la leva concorrenziale dei paesi sopra citati.
Come funzionerebbe l’helicopter money
Le misure di Draghi consentono ai leader europei, minacciati dalla costante crescita di popolarità dei partiti euro scettici e dei movimenti anti establishment, di continuare a pretendere che tutto va bene e andrà bene. Senza risolvere gli annosi problemi del sistema bancario europeo, in primis quello delle sofferenze lorde in pancia agli istituti di credito italiani, tuttavia, difficilmente l’economia e i mercati si stabilizzeranno.
Weidmann non è per nulla convinto dell’efficacia delle misure eterodosse annunciate nella riunione del 10 marzo della Bce, direttivo durante il quale il banchiere non aveva diritto di voto.
“Ho sempre detto che l’effetto di politiche ultra accomodanti diventa sempre più debole più si estende la durata delle misure. Allo stesso tempo, più si preme il piede sull’acceleratore, più aumentano i rischi e gli effetti collaterali“.
Per fare “piovere soldi dal cielo” Draghi ha diverse opzioni ma come spiega bene Marco Cattaneo di Trend Online la più probabile è quella di ricorrere a “operazioni che incrementano direttamente il potere d’acquisto circolante nelle economie reali dei vari paesi, via incremento della spesa pubblica, aumento dei trasferimenti ai privati, riduzione di imposizione fiscale, o un mix di tutto questo”.
Un’altra controversa proposta della Bce, avvallata anche da Germania e Francia, è quella di togliere dalla circolazione la banconota da 500 euro. Weidmann è entrato nel merito, esprimendosi a favore dell’iniziativa pur con qualche riserva, sottolineando ad esempio come rappresenterebbe una sfida logistica non da poco.
La versione ufficiale delle autorità è quella di abolire i contanti di grosso taglio per contribuire alla lotta contro la criminalità; in realtà il secondo fine è quello di evitare una corsa agli sportelli in caso di tassi di interesse negativi. Eliminare le banconote da 500 euro vorrebbe dire mettere al bando il 30% del cash in circolazione in Europa.
Fonte: Bloomberg