ROMA (WSI) – Le banche italiane hanno ridotto la richiesta di somme in prestito nei confronti della Bce, ritornando ai livelli pre-emergenza del 2012. Durante lo scorso mese, gli istituti hanno richiesto in totale 268,1 miliardi di euro di finanziamenti, 13 in meno rispetto al mese di febbraio 2013.
Gran parte delle somme ricevute finora sono soprattutto il frutto di un piano d’intervento sul lungo termine portato avanti tra il 2011 e il 2012, che prevedeva un finanziamento complessivo di 262 miliardi (distribuiti su un periodo di tre anni), supportata da un ulteriore rifinanziamento di altri 6 miliardi.
Le richieste di aiuti mosse dagli istituti di credito avevano raggiunto il loro picco massimo proprio nel 2011 e nel 2012, sfiorando la cifra record di 200 miliardi di euro. Ora la riduzione della stessa indica un possibile riassestamento del mercato finanziario nazionale e lascia intendere l’inizio di una ripresa economica che allontanerebbe il Paese dal rischio di trovarsi nuovamente sull’orlo del baratro.
Sebbene la notizia faccia ben sperare, una considerazione non può non andare alle ultime rilevazioni effettuate dalla Cgia di Mestre, le quali mostrano che – nonostante l’erogazione dei fondi sopra citati nei mesi passati fosse condizionata alla riapertura del credito nei confronti dei privati – sono stati concessi mutui e prestiti solamente a un 10-15% circa della clientela. Nella maggioranza dei casi, inoltre, i soggetti beneficiari non erano piccoli risparmiatori, bensì grandi imprese, gruppi finanziari e marchi di assoluto rilievo.
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