Buoni fruttiferi postali e libretti: il risultato a confronto con sistema bancario
Di Gianluca Vinci
Il 28 marzo scorso è stato approvato il bilancio 2017 della Cassa depositi e prestiti S.p.A., la società partecipata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze che colloca attraverso la rete di Poste Italiane i Buoni fruttiferi postali e i Libretti postali.
I Buoni fruttiferi postali e i Libretti postali sono i due prodotti che costituiscono il Risparmio Postale, la forma di raccolta garantita dallo Stato italiano distribuita attraverso la rete di Poste Italiane, composta da circa 13.000 uffici postali sparsi in tutta la penisola.
La relazione annuale 2017 riferisce di un risultato complessivo di Raccolta Netta pari a circa -7,8 miliardi di euro: -10 miliardi relativi al comparto Libretti e +2,5 miliardi di euro sul comparto Buoni postali.
Il risultato del 2017 è il terzo negativo consecutivo: nel biennio 2016-2015 i prodotti del Risparmio Postale hanno registrato una Raccolta Netta negativa complessiva cumulata di circa -20 miliardi di euro.
Tornando al 2017, il risultato negativo sui libretti è imputabile ai libretti Ordinari (- 4 miliardi di euro, circa il 6% dello stock dei Libretti Ordinari) e ai Libretti Smart (- 6 miliardi di euro, circa il 14% dello stock dei Libretti Smart). Un netto peggioramento rispetto all’anno precedente in cui i Libretti Ordinari avevano chiuso con in positivo per 2,5 miliardi e i Libretti Smart con una Raccolta Netta di -2,3 miliardi di euro.
Per quanto riguarda i buoni fruttiferi postali, la Raccolta Netta complessiva di +2,5 miliardi di euro a fine 2017 è il risultato della somma tra -5,8 miliardi di euro di Buoni di competenza del Ministero dell’Economia e delle Finanze (i vecchi Buoni Ordinari emessi prima del 2000) e +8,3 miliardi di euro di Buoni di competenza della Cassa depositi e prestiti.
Il risultato positivo sul comparto Buoni è stato raggiunto grazie all’introduzione del Buono 3 anni Plus che in soli 7 mesi ha raccolto oltre 14 miliardi di euro. Il Buono 3 anni Plus, offerto alla clientela con un rendimento annuo lordo dello 0,70%, ha una durata massima di tre anni e consente di ottenere gli interessi maturati solo a scadenza.
Se, dentro Poste Italiane, il Risparmio Postale soffre ormai da anni, la situazione è diametralmente opposta nel settore bancario nel quale il settore dei depositi (conti correnti, conti deposito e certificati di deposito) sta vivendo la sua epoca d’oro con giacenze al loro massimo storico.
Anche il 2017 conferma la striscia positiva di questo comparto con una raccolta netta positiva complessiva di 50 miliardi (cfr. ABI monthly outlook, il rapporto mensile dell’ABI).
Questo risultato è tanto più significativo se si considera che i tassi di rendimento del comparto sono rimasti molto contenuti.
Se da un lato, quindi, le masse complessivamente gestite da Poste Italiane sono cresciute di oltre 13 miliardi durante il 2017, dall’altro sembra proprio che Buoni e Libretti abbiano bisogno urgente di azioni che ne invertano il trend di raccolta.
Già negli ultimi mesi si è assistito a qualche sussulto: nella seconda metà del 2017 è stato realizzato un restyling completo del sito dei prodotti del Risparmio Postale ed è stato dato spazio alla comunicazione dell’operatività online del Libretto Smart.
Da gennaio 2018 è stata rivista la gamma dei Buoni ed è stata arricchita anche con il Buono 3×2 e il Buono 3×4 e da febbraio è stato lanciato un nuovo Piano di Risparmio.
Resta da vedere se le azioni messe in campo finora e quelle che eventualmente saranno poste in essere in futuro saranno sufficienti a invertire il trend.