NEW YORK (WSI) – I continui acquisti sui Bonos hanno portato oggi i tassi decennali spagnoli a scendere al di sotto dei tassi decennali dei Treasuries Usa. Questo significa che la Spagna può indebitarsi in un arco temporale di 10 anni a un costo minore rispetto a quello che deve essere sostenuto dagli Stati Uniti. Di fatto, a fronte di rendimenti sui bond Usa a 10 anni al 2,61%, i tassi spagnoli sono scesi fino al 2,597%.
Una situazione, questa, considerata quasi impossibile se si considera che nel 2012, a un certo punto, i tassi spagnoli erano schizzati verso l’alto fino all’8,5%, contro il 2,5% dei bond americani, con un differenziale superiore a 600 punti base. Tutto ciò accadeva quando l’Eurozona era sotto attacco, con gli investitori e speculatori di tutto il mondo che scommettevano sul suo default.
Da allora, le promesse della Bce hanno arginato i sell off sui bond sovrani dell’Eurozona e il crollo dell’inflazione ha spinto al ribasso i rendimenti. Importante precisare tuttavia che il mercato non ritiene che gli Stati Uniti siano più rischiosi della Spagna, dal momento che i credit defaul swap Usa rimangono molto più bassi rispetto agli omologhi spagnoli.
Focus anche sui tassi sui BTP italiani a 10 anni, che in mattinata hanno testato un nuovo minimo record al 2,7% circa, a fronte di uno spread BTP-Bund che è sceso al valore più basso dal 2011, sui 135 punti base.
Crollati anche i tassi francesi, al valore più basso in assoluto, pari al 1,656%; i tassi sui Bund tedeschi oscillano attorno all’1,36%, sempre su base decennale; quelli portoghesi risultano ancora abbastanza alti, al 3,52%.