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Calcio marcio anche in A e scommesse truccate. C’entra Totti?

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Roma – Un interrogatorio fiume durato sette ore in cui ha parlato e tanto, Marco Pirani, il dentista arrestato nell’ambito dell’inchiesta cremonese sulle partite truccate. Davanti al procuratore di Cremona, Roberto Di Martino, e’ andato ben oltre i 18 incontri ‘addomesticati’ che l’hanno portato in carcere e ha quantificato tutti quelli a sua conoscenza: ovvero “una trentina”.

Tra questi, un vecchio incontro di serie A, oltre a quei tre che vedrebbero coinvolte Roma, Lecce, Genoa, Fiorentina e Cagliari di cui aveva già parlato nell’interrogatorio davanti al gip Guido Salvini, e due incontri di B. E la “sensazione” che il procuratore Di Martino ha tratto dall’interrogatorio di Pirani e dagli accertamenti complessivi è quella che “ci siano grossi problemi anche in serie A, incontri truccati”.

“E’ una sensazione – dirà poi il magistrato – e una sensazione non è una prova, ma la sensazione e che le combine in serie A non riguardino i giocatori ma le società”. Certo è che dalle carte dell’inchiesta emergono nuovi particolari, tutti ancora da verificare.

Negli atti sono riportate infatti centinaia di intercettazioni e brogliacci di telefonate – che sarebbero allo stato ritenute non rilevanti dagli inquirenti – in cui compaiono decine di squadre di serie A e anche i riferimenti a giocatori famosi e i nomi di ex campioni. Aprendo il giallo Francesco Totti, il numero dieci della Roma.

Il 21 marzo 2011, il giorno dopo Fiorentina-Roma finita 2-2, “Erodiani commenta con Pirani la partita dell’Inter – scrivono gli investigatori – e dice che l’attaccante del Lecce Daniele Corvia avrebbe pronosticato anche tanti gol in Fiorentina-Roma avendolo saputo dal Capitano della Giallorossa”. Il capitano della compagine pugliese e’ Guillermo Giacomazzi.

Nel brogliaccio non si esplicita chi sia il “Capitano della Giallorossa” e dunque non si fa riferimento né al capitano della Roma Francesco Totti, né al capitano del Lecce, la squadra di Daniele Corvia. Si tratta infatti di due squadre che vestono entrambi i colori giallorossi.

Nelle carte c’é anche un riferimento a Bobo Vieri. Lo fa il giorno dopo Inter-Lecce – la partita del ‘biscotto’ non riuscito – lo ‘zingaro’ Ivan Tisci, uno degli indagati dell’inchiesta. L’uomo dice a Antonio Bellavista che “ieri sera a Milano ha incontrato Bobo Vieri, i quale gli ha detto che non ha vinto molto e ha giocato da casa con il Pc”.

A quel punto lo ‘zingaro’ aggiunge di “averlo imbeccato. Vieri sapeva dell’over 3,5 dell’Inter”. Di Inter-Lecce si parla anche in un’altra intercettazione, quella tra Antonio Bellavista, l’ex capitano del Bari, e lo scommettitore Fabio Daledo.

In particolare, Bellavista osserva che “il Lecce oggi va a Milano e li massacrano”. Daledo ribatte che “anche il Milan la settimana scorsa col Bari li dovevano massacrare ed han fatto 1-1”, ma Bellavista “gli confida – scrivono gli investigatori – che ci sono sei giocatori dentro, così gli ha detto il suo amico, compreso il portiere”.

Nel corso dell’interrogatorio, Pirani avrebbe detto di aver avuto informazioni sulle combine principalmente da Massimo Erodiani, il titolare di agenzie di scommesse anch’egli arrestato, ma anche da altre persone, di cui ha fatto i nomi, principalmente rispetto agli incontri di serie A che sembrano un poco distanti dal giro arrestato nell’inchiesta cremonese, perché comperare una partita della massima serie era troppo oneroso per loro.

Talvolta, Pirani aveva la sensazione di essere un poco “isolato”, quando a gestire le grosse scommesse erano i gruppi di scommettitori chiamati “Bolognesi” o “zingari”. Di Martino, da parte sua, ha lanciato poi un allarme, a fronte dei pochi strumenti a disposizione della Giustizia sportiva e ha avvertito che “se non cambia la legislazione questa è l’ultima inchiesta che si farà”.

Altra novità dell’inchiesta, la costituzione di parte civile della Lega B e Lega Pro. L’avvocato Salvatore Catalano, uno degli storici difensori di ‘Mani pulite’, rappresentante della Lega Pro ha spiegato che “nei limiti di quanto è previsto dal codice la Procura di Cremona é intenzionata a dare la massima collaborazione a Figc e Lega Calcio”. Il legale ha anche spiegato che la Lega Pro ha intenzione di chiedere una “radiografia puntuale” di tutte le scommesse riguardanti le partite di Lega Pro. Questo per individuare eventuali altre irregolarità.

Catalano ha anche detto che non é escluso che nei prossimi giorni possa venire a Cremona il procuratore federale della Figc, Stefano Palazzi. Il quale “ha ragione”, secondo il procuratore Di Martino, quando si lamenta per i suoi pochi strumenti che “sono gli elementi che gli fornisce l’Autorità giudiziaria o poco piu”.

E Di Martino ricordato: “Se non cambia la legislazione questa èl’ultima inchiesta che si fara”. Anche perché dovrà interessarsi anche di un dossier dei Monopoli con le 37 partite con scommesse anomale già segnalate, nel corso della stagione calcistica 2010-2011, alla Procura Federale della Federcalcio. Tra queste ci sarebbero cinque partite di serie A, dodici di serie B e venti di Lega Pro.

Pure quella di Bruni con il gip e’ stata una “chiaccherata” lunga, durata quasi tre ore, durante le quali, come ha spiegato il suo avvocato, il commercialista “ha definito ogni particolare della vicenda per ridimensionare il suo ruolo e ha fornito tutti gli elementi che servono per comprendere la nostra posizione”. A parlare, nonostante sia ai domiciliari, lo stesso Bruni, che ha spiegato come fossero “arrivate delle voci, delle ‘dritte’ su una combine che pero’ non si sono rivelate vere”.

Domani, poi, sara’ il turno di due delle persone che sono state chiamate maggiormente in causa nella giornata di oggi: Di Martino, infatti, sentira’ Erodiani, mentre Salvini interroghera’, nel pomeriggio, Signori. Dal pm, pero’, arriva intanto un’allarme. “Ho la sensazione che ci siano grossi problemi anche in Seria A, con incontri truccati”, ha spiegato, aggiungendo prudentemente che tuttavia si tratta solo “di una sensazione, che senza riscontri non e’ una prova”. Il procuratore ha poi invitato a non gettare la croce addosso alla Giustizia sportiva, che ha “pochi strumenti a disposizione”.

“Se non cambia la legislazione questa e’ l’ultima inchiesta che si fara’”, ha ammonito. Nella mattinata, invece, si erano costituite parte lesa sia la Lega B che la Lega Pro, con l’obiettivo, dopo l’udienza preliminare, di costituirsi parte civile. A rappresentare l’ex Serie C, l’avvocato Salvatore Catalano, che ha anche rivelato come “nei limiti di quanto e’ previsto dal codice la Procura di Cremona e’ intenzionata a dare la massima collaborazione a Figc e Lega Calcio” e come la Lega Pro sia intenzionata a chiedere “una radiografia puntuale” di tutte le partite dello scorso campionato. (AGI) Mi1