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Calcio scommesse: denunciate 18 squadre e una trentina di giocatori

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Roma – Con una nota la Federcalcio comunica che due societa’ di serie A, Atalanta e Chievo Verona, tre di serie B, Ascoli, Hellas Verona e Sassuolo, undici di Lega Pro, due della Lega Dilettanti, sono state denunciate oggi alla Disciplinare dal Procuratore federale Stefano Palazzi sulla base degli atti di indagine posti in essere dalla Procura della Repubblica di Cremona e della successiva attivita’ istruttoria in sede disciplinare.

Le compagini della Lega Pro deferite sono Alessandria, Cremonese, Benevento, Ravenna, Virtus Entella, Piacenza, Esperia Viareggio, Portogruaro, Taranto, Spezia e Reggiana. Le due squadre coinvolte che militano nei dilettanti sono Cus Chieti e Pino Di Matteo.

Oltre ai diciotto club – deferiti per responsabilita’ diretta, per responsabilita’ oggettiva o per responsabilita’ presunta a seconda dei casi – sono stati denunciati 26 tesserati per differenti violazioni: Erodiani, Paoloni, Parlato, Bellavista, Buffone, Bressan, Gervasoni, Micolucci, Signori, Sommese, Tuccella, Furlan, Bettarini, Fabbri, Gibellini, Santoni, Manfredini, Tisci, Doni, Deoma, Zaccanti, Veltroni, Rossi, Ciriello, Quadrini e Saverino.

Dopo venti giorni di audizioni e interrogatori Stefano Palazzi ha dunque fatto scattare i suoi deferimenti per lo scandalo del calcioscommesse, e il calcio italiano rischia di essere messo a subbuglio. I capi di imputazione delle 32 pagine di Palazzi (dietro alle quali ce ne sono oltre mille di atti d’indagine) vanno dalla violazione della lealta’ sportiva (art.1) fino all’associazione per illecito sportivo (art.9), il dato piu’ impressionante del lungo atto d’accusa del procuratore federale.

Ma in attesa delle richieste di Palazzi, che avverranno di fronte alla Disciplinare nel processo sportivo imminente, codice di giustizia sportiva alla mano le pene possibili – in caso l’impianto accusatorio venga convalidato dai giudici – sono chiare e pesantissime: dai tre anni di squalifica minima rischiati da Cristiano Doni, capitano e simbolo dell’Atalanta, fino alla posizione del suo club.

L’Atalanta e’ accusata di responsabilita’ oggettiva e presunta per i comportamenti dello stesso Doni e di Manfredini in due partite diverse (Atalanta-Piacenza e Ascoli-Atalanta), e poiche’ ai due giocatori e’ imputato l’illecito sportivo la societa’ rischia da un minimo di una penalizzazione al massimo dell’esclusione dal campionato di competenza.

In serie A, piu’ lieve appare la posizione del Chievo: il club veronese e’ stato deferito per responsabilita’ oggettiva di Stefano Bettarini, accusato di mancanza di lealta’ sportiva per aver scommesso su due partite (Atalanta-Piacenza e Inter-Lecce) a risultato ‘sicuro’. La particolarita’ e’ che Bettarini, ex oramai da sei anni, risulta a Palazzi tesserato per il Chievo.

Tra i tre club di B, il Sassuolo affronta solo la responsabilita’ oggettiva dell’omessa denuncia di un suo giocatore, Quadrini, cosi’ come il Verona per quella del ds Gibellini.

Piu’ complicata la posizione dell’Ascoli. La sua e’ responsabilita’ oggettiva per i comportamenti di Sommese e Micolucci in quattro casi, due dei quali sono per ‘associazione per illecito’ e ‘illecito sportivo’: anche qui, il rischio di sanzione e’ alto. Ravenna e Alessandria sono invece gli unici club deferiti per responsabilita’ diretta. In questo caso, sempre se le accuse saranno confermate, il rischio di sanzione minima e’ l’esclusione dal campionato di appartenenza.

A rischiare un minimo di tre anni di squalifica, oltre a Doni, sono anche Beppe Signori (ex calciatore e all’epoca tecnico di prima categoria), Marco Paoloni (portiere ex Cremonese) Vincenzo Sommese e Vittorio Micolucci (Ascoli), Thomas Manfredini (Atalanta), Antonio Bellavista (ex Bari).

Due società di serie A, Atalanta e Chievo, tre di serie B (Ascoli, Verona e Sassuolo), undici di Lega Pro, Alessandria, Cremonese, Benevento, Ravenna, Virtus Entella, Piacenza, Esperia Viareggio, Portogruaro, Taranto, Spezia e Reggiana, due della Lega Dilettanti, Cus Chieti e Pino Di Matteo, sono state deferite oggi alla Disciplinare dal Procuratore federale Stefano Palazzi nell’ambito del caso calcioscommesse.

DONI DEFERITO PER ILLECITO SPORTIVO – Cristiano Doni e’ stato deferito per violazione dell’art. 7 del codice di giustizia sportiva, quello che parla di illecito sportivo, in relazione ad Atalanta-Piacenza. La procura della Federcalcio ha deferito per lo stesso motivo e per la stessa partita altre sette persone, e l’Atalanta per responsabilita’ oggettiva e per responsabilita’ presunta. Cristiano Doni rischia tre anni di squalifica.

Per l’Atalanta si va dalla penalizzazione all’esclusione dal campionato di competenza, passando per la retrocessione: sono queste le possibili sanzioni per tesserati e club deferiti del calcioscommesse, se le imputazioni della procura federale saranno confermate dalla Disciplinare. A Doni, come ad altri giocatori (tra gli altri Manfredini e Paoloni) e’ contestato l’illecito sportivo (art. 7.1 e 7.5), che secondo il codice di giustizia sportiva e’ sanzionato con una squalifica di minimo tre anni.

L’Atalanta e’ stata invece deferita per responsabilita’ oggettiva e presunta (artt. 7.4 e 4.2) per il comportamento dei suoi giocatori, ovvero l’illecito: e dunque il codice prevede (art. 18) da un minimo di penalizzazione di punti fino alla revoca del titolo di vincente del campionato. Piu’ leggere appaiono le posizioni di Chievo (responsabilita’ oggettiva per la mancata lealta’ sportiva del tesserato Bettarini), Sassuolo e Verona (responsabilita’ oggettiva per omessa denuncia di un loro tesserato). Dell’illecito sportivo di suoi giocatori deve rispondere invece, per responsabilita’ oggettiva, anche l’Ascoli.