Destra e sinistra sono ormai distinzioni superate nell’era del governo Lega-M5s: il piano della nascente opposizione, anche sotto l’aspetto comunicativo, è quello di creare un fronte dei “competenti” in grado di arginare l’ondata populista che finora ha entusiasmato la maggioranza del Paese. Il cervello contro la pancia, sempre che sia possibile separare i due organi quando in gioco ci sono le dinamiche complesse della politica.
I fautori della proposta, secondo quanto riportato dalle indiscrezioni del Foglio, Libero e La Verità, sarebbero Emma Bonino, Carlo Calenda, già convinto – da ultimo arrivato – della necessità di superare il Pd, con il supporto dei tecnici Carlo Cottarelli (ex commissario alla Spending Review), Tito Boeri (presidente dell’Inps già critico verso le ricette economiche dell’attuale governo). A questi si aggiungerebbe il medico e divulgatore scientifico Roberto Burioni, in chiave illuminista contro la deriva no-vax.
Nel frattempo, l’attuale partito della stessa Bonino, +Europa, ha approfittato della crisi della lira turca per lanciare un monito ai sostenitori della sovranità monetaria. L’immagine è comparsa sul profilo Facebook ufficiale del movimento: “Con la lira si stava meglio”.
Un commento analogo sulla situazione della lira è giunto anche dal ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, il quale ha dichiarato al Foglio che “la crisi turca è una lezione per chi ha ancora dubbi se l’ euro sia o no positivo” e che “la crisi finanziaria della Turchia è una grande lezione per gli antieuro”. Secondo questa logica, l’appartenenza all’euro dell’Italia andrebbe difesa perché l’area economica di riferimento di tale moneta, l’Eurozona, ha una solidità complessiva assai superiore a quella di un singolo Paese; ciò favorisce la forza e la stabilità del cambio. La propaganda in vista delle europee, dunque, si preannuncia fitta di scontri anche su questo tema.