NEW YORK (WSI) – Fulmine a ciel sereno per i regni ricchi di petrodollari. L’ultima valutazione che il Fondo Monetario internazionale ha effettuato in merito all’andamento economico dei maggiori produttori di petrolio, come il Medioriente e il Nord Africa, è impietosa.
Secondo quando rilevato dall’Istituto guidato da Christine Lagarde, tali paesi potranno resistere alla crisi dei prezzi del greggio non più di 5 anni. Qatar, Kuwait, Emirati Arabi Uniti hanno riserve finanziarie che tamponano la grave congiuntura creatasi in seguito al tonfo del prezzo del petrolio. Le scorte finanziarie accontanate sono abbastanza numerose e solide da durare nel lungo periodo, per circa altri 20 anni.
Ma a preoccupare il Fondo monetario internazionale è la situazione di Oman, Algeria, Arabia Saudita, Bahrain, Libia e Yemen. Restano al massomo altri 5 anni di risorse finanziarie per riuscire a tenere testa alla crisi prima di indebitarsi. Il tutto è dovuto alla debolezza dei prezzi del greggio.
Un vero e proprio allarme è quello che il Fmi lancia in merito all’attuale situazione dell’Arabia Saudita. L’istituto di Washington invita il paese a continuare ad utilizzare le sue colossali riserve finanziarie ma avvertendo che queste stesse riserve non sono infinite. Non possono durare per molto tempo.
Utilizzare le riserve sì ma anche adottare misure di consolidamento dei conti pubblici nel più breve tempo possibile è il monito del Fondo guidato dalla Lagarde fa ad uno dei maggiori produttori al mondo di oro nero. Altrimenti il tempo massimo di autonomia è di 5 anni. Non oltre.
E la principale domanda che si fanno i maggiori produttori di petrolio nel Medio oriente è: possono resistere abbastanza a lungo per paralizzare la produzione degli Stati Uniti d’America? Il Fondo monetario internazionale non risponde alla domanda ma è chiaro che tenere fuori la questione ha un prezzo enorme.
Fonte: Fmi
(Aca-DaC)