“Siamo fiduciosi, ci stiamo avvicinando alla fase finale dell’accordo” così aveva dichiarato il Segretario al Tesoro Usa Steven Mnuchin parlando ai giornalisti a margine degli incontri di primavera al Fmi in merito alla guerra commerciale. Mnuchin aveva sottolineato che Stati Uniti e Cina si stanno “speranzosamente avvicinando alla fase finale” dei colloqui.
In base alle ultime novità emerge che gli USA hanno spinto la Cina ad accettare un meccanismo che permetta a Washington di imporre tariffe alle merci cinesi se Pechino rinnegherà alcune parti dell’accordo. Gli agricoltori statunitensi hanno sopportato il peso delle tariffe di ritorsione della Cina mentre le spedizioni di soia negli Stati Uniti hanno toccato il minimo di un anno. Da qui la richiesta degli Stati Uniti di spostare alcune tariffe su prodotti agricoli chiave su altri prodotti e su cui, come riporta Bloomberg, la Cina sta facendo le sue valutazioni. Una richiesta che se accolta potrà essere additata dall’amministrazione Trump come una vittoria per gli agricoltori, una carta da giocare in vista delle elezioni del 2020, come hanno detto fonti vicine a Bloomberg. La Cina potrebbe così trasferire i dazi di ritorsione imposti a partire dallo scorso luglio per 50 miliardi di dollari di beni degli Stati Uniti verso importazioni non agricole.
Donald Trump dal canto suo ha detto che crede che gli Stati Uniti emergeranno dalla disputa commerciale con la Cina in ogni caso vincitori. “Vinceremo in entrambi i casi”, ha commentato il presidente durante una visita a Burnsville, nel Minnesota. Un accordo che rimuove completamente le tariffe sembra sempre più improbabile dato che Trump continua a minacciare l’Unione Europea, l’India e altri paesi con azioni commerciali.