NEW YORK (WSI) – Da tempo gli economisti parlano di una bolla che si sta gonfiando nel mercato immobiliare canadese. A quanto pare – riportano i media americani – questa bolla sta per esplodere.
Un segnale a conferma di questa paura è arrivato con la pubblicazione dell’indice dei prezzi delle case che, a gennaio, per la prima volta da cinque anni ha segnato una discesa (-0,1% mensile).
Questi timori si inquadrano in una situazione complessiva di rallentamento economico del paese causata dal crollo del prezzo delle quotazioni del greggio. A questo proposito non si può dimenticare che il settore energetico conta per il 10% sul Pil canadese e il 25% dell’export del paese. Inevitabile dunque che la frenata del greggio abbia iniziato a far sentire i suoi effetti sulla crescita.
Si prenda per esempio il caso della provincia di Alberta, il cui Pil deriva dal 30% dalla vendita dei prodotti energetici. Il calo del prezzo del petrolio ha fatto sì che il 2015 sia stato archiviato con una contrazione del Pil dello 0,5% contro il +1,9% nazionale. E’ qui che il mattone ha dato segnali più evidenti di difficoltà: lo scorso mese nella città di Calgary le vendite di case sono scese del 34%.
Gli economisti a questo punto non escludono che la situazione emersa nella provincia di Alberta sia solo il primo indizio di una declino del mercato immobiliare che si espanderà a macchio d’olio nel resto del paese.
Le bolle immobiliari sono generalmente seguite da consistenti diminuzioni dei prezzi immobiliari, anche con punte del 60% dei valori reali.
(mt)