Ci sono venti favorevoli per l’azionario nel medio termine, secondo l’analisi di Nadège Dufossé, CFA, Head of Asset Allocation di Candriam Investors Group, che commenta l’attuale contesto di mercato per quanto riguarda gli asset rischiosi. Rischi, che potranno essere sia al rialzo ma anche al ribasso e sui quali bisognerà prestare attenzione.
La crescita oltre il primo semestre 2018 dovrebbe rimanere solida, ma abbiamo notato un aumento dei rischi al ribasso in relazione al nostro scenario centrale in quanto lo slancio macro sta toccando il picco, la normalizzazione monetaria negli Stati Uniti sta accelerando e le preoccupazioni circa il protezionismo si stanno intensificando.
Per quanto riguarda i rischi al ribasso, quindi, bisognerà stare attenti agli sviluppi della cosiddetta guerra commerciale. Ma non solo.
La recente escalation nella retorica della guerra commerciale pone un rischio al nostro scenario di crescita solida e di inflazione moderata. C’è stato un leggero impatto top down finora, tuttavia un’escalation verso un vero e proprio conflitto commerciale non porterebbe a nessun vincitore, ma solo a perdenti di diversaentità. Ci aspettiamo che, fino al 22 maggio – quando si chiuderà il periodo di consultazioni pubbliche sui dazi proposti dagli Stati Uniti sui prodotti cinesi – prevarrà l’incertezza. Inoltre, potrebbero emergere altri rischi geopolitici, specialmente nel Medio Oriente. In aggiunta a ciò, sebbene la proiezione mediana del FOMC continui a evidenziare tre rialzi per il 2018, gli aumenti dei tassi sono destinati comunque ad accelerare. Stando alle proiezioni mediane della Fed, c’è un rischio al rialzo sui tassi d’interesse, che potrebbe appiattire ulteriormente la curva dei rendimenti statunitense.
Dall’altro lato, la stagione degli utili in arrivo presenta invece dei rischi al rialzo.
La stagione delle trimestrali relative al primo trimestre, che inizia questa settimana, dovrebbe portare dei risultati robusti. La prossima stagione degli utili ha un’importanza cruciale, poiché le revisioni di consenso dell’EPS dello S&P500 dall’inizio dell’anno sono aumentate del 5%, laddove normalmente la stagione prima degli utili rpresenta tagli del 3%-4%. I rischi al rialzo per gli utili del primo trimestre si basano sul forte slancio ciclico, sull’incremento dei prezzi del petrolio, sul consequenziale indebolimento del dollaro USA e sui benefici della riforma fiscale.