ROMA (WSI) – Considerata la crisi in corso in Cina, è possibile che ci siano minori acquisti di titoli di stato italiani da parte del paese. Ma la buona notizia è che c’è un paese che sta mostrando interesse verso i Btp. Si tratta del Giappone. E’ quanto ha detto Maria Cannata, direttore generale del Tesoro responsabile del debito pubblico.
“Ci potrebbe essere qualche riduzione dalla Cina ma allo stesso tempo abbiamo visto recentemente un revival della presenza di investitori privati dal Giappone e questo è molto positivo”, ha detto Cannata, nel corso dell’Euromoney Italy Conference, continuando: “Ci conforta molto perché è un riconoscimento dei progressi fatti dall’Italia”.
Detto questo, “è anche troppo presto per avere evidenze” sulla riduzione degli acquisti da parte della Cina, “perché abbiamo due mesi di ritardo, abbiamo i dati luglio”.
Cannata ha anche reso noto che per quest’anno non c’è l’intenzione di lanciare un’altra emissione di Btp Italia. La spiegazione:
“Avrete notato che il fabbisogno è calato in modo piuttosto significativo quest’anno e questo è anche una conseguenza delle riforme. Ma probabilmente l’effetto di stagionalità è più importante. In più, questo diverso programma di scadenze ha prodotto il bisogno di avere un grande cuscinetto nella prima parte dell’anno. Inoltre la prima parte dell’anno è stata estremamente positiva e noi abbiamo sfruttato il mood positivo dei mercati nei primi mesi, con la possibilità di finanziare il deficit con emissioni dal rendimento inferiore”.
“Abbiamo lanciato i nuovi Btp a lunga scadenza, abbiamo lanciato il nuovo Btp Italia che ha avuto molto successo, oltre alle normali aste. Quindi siamo arrivati all’estate con una liquidità abbondante, senza alcun bisogno di ricorrere al mercato durante il periodo delle vacanze, questo succede abbastanza spesso. Quello che è nuovoè che abbiamo deciso di cancellare l’emissione del Ctz di fine luglio, perché non ce n’era particolare bisogno”.
Cannata ha poi affermato che il Tesoro sta valutando il mercato in vista dell’emissione di un nuovo Btpei a 15 anni. “Non è sicuro adesso, perché ho notato che viene considerato come una cosa già decisa, è una cosa che stiamo monitorando attentamente perché non è una novità che noi dobbiamo lanciare un’emissione a 15 anni, indicizzata all’inflazione europea, perché la precedente ha 11 anni, questa parte della curva va coperta”. “Dobbiamo scegliere il momento giusto per farlo”, ha aggiunto,“dobbiamo verificare la solidità della domanda”.