La Legge di Stabilità 2016 ha modificato la disciplina riguardante il canone Rai, ossia l’imposta sulla detenzione di un apparecchio televisivo, includendo nella bolletta per la fornitura dell’energia elettrica per l’abitazione principale (non si paga sulla seconda casa). In tal modo l’obiettivo del governo è quello di arginare l’evasione di una delle tasse più odiate dagli italiani, riducendone anche l’importo dai precedenti 113,50 a 100 euro in base al principio “pagare meno, pagare tutti”. Ma cosa finanziano i contribuenti italiani pagando il canone Rai?
Chi deve pagare il canone Rai
In primo luogo è doveroso sottolineare che il canone Tv si paga indipendentemente dall’utilizzo della televisione o dalla visione dei canali Rai. In base al R.D. L. 21/02/1938, n. 246:
“Chiunque detenga uno o più apparecchi atti od adattabili alla ricezione delle radioaudizioni è obbligato al pagamento del canone di abbonamento”.
Quindi in sostanza – come confermato anche nelle FAQ pubblicate sul sito della Rai – anche chi non guarda mai la Rai o la televisione in generale deve comunque pagare il canone. Sono tenuti a pagare l’abbonamento anche coloro che l’apparecchio televisivo lo usano solo come monitor per il computer o per vedere videocassette.
“La destinazione dell’apparecchio televisivo ad uso diverso (visione di nastri preregistrati, utilizzazione come terminale o come monitor per videogames) non ne esclude l’adattabilità alla ricezione delle trasmissioni televisive, con conseguente obbligo di corrispondere il canone tv”.
I programmi finanziati con il canone Rai
La Rai è la concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo e la sua principale forma di finanziamento è rappresentato proprio dal canone Tv. Trattandosi di servizio pubblico, viale Mazzini – sede della Rai – è tenuta a trattare argomenti e fornire informazioni di approfondimento, attualità a carattere istituzionale, nonché informazioni regionale con 21 redazioni sparse su tutto il territorio nazionale ( Tg Rai, Tg regionale). In particolare tramite il canone vengono finanziati tutti quei programmi inclusi nel cosiddetto Contratto di servizio stipulato con il ministero delle comunicazioni e che prevede oltre all’informazione, anche temi sociali e di pubblica utilità, insieme a trasmissioni scientifiche e ambientali, come:
- Rai parlamento
- Rai Storia
- Rai scuola
- Lineablu
- Superquark.
All’offerta sui canali tradizionali (Rai1, Rai2, Rai3) con il passaggio al digitale, sono inseriti nei programmi finanziati con il canone Tv anche altri canali come:
- Rai4
- Rai5
- Rai News
- Rai Sport 1 e 2
- Rai Movie
- Rai Premium
- Rai Gulp
- Rai Yoyo.