L’inaspettato boom di voti incassati dell’estrema destra anti-europeista, di Alternative fuer Deutschland (AFD), nelle ultime elezioni tedesche solleva molti interrogativi, tra gli analisti, sulle possibili conseguenze sull’economia europea.
Secondo alcuni esperti, intervistati dalla Cnbc, il processo di riforma europee guidato dal presidente francese Emmanuel Macron e ampiamente sostenute dalla Cancelliera tedesca, Angela Merkel, rischia l’impasse.
Mark McFarland, capo economista di Union Bancaire Privée, banca privata svizzera, pensa che:
“le probabilità che [Merkel] non sopravvivi ai quattro anni di mandato sono alte. In generale, l’avanzata di AFD mina la visione della Germania e della Francia per il progetto dell’area dell’euro”.
Un’idea condivisa anche Fredrik Erixon, direttore del Centro europeo per l’economia politica internazionale, secondo cui “la Germania e la Francia si troveranno in difficoltà nel raggiungimento dei loro obiettivi”.
Non tutti vedono nero sull’Europa. Michael Strobaek, Chief Investment Officer di Credit Suisse, che ha dichiarato di essere bullish sui mercati europei per via dei fondamentali solidi di crescita e delle valutazioni.
“È molto comune per un politico che è al governo per un periodo così lungo perdere un po’ di voti, ma per l’Europa, la signora Merkel è una fonte di stabilità, è una forza di integrazione”, ha spiegato, aggiungendo che “con la sua rielezione sia Merkel che Macron hanno un’occasione d’oro per costruire l’Unione come forza globale di stabilità economica”.
Va ricordato che nelle elezioni di domenica scorsa, Alternative fuer Deutschland (AFD), che si oppone apertamente alle politiche di accoglienza dei profughi e in generale al progetto dell’eurozona, ha visto i suoi voti aumentare di 7,9 punti percentuali rispetto alle elezioni precedenti del 2013, raggiungendo il 13,3 per cento del totale – il maggiore aumento tra tutti i partiti politici del paese.