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Venezuela: Trump valuta opzione militare, Maduro:”no a Vietnam”

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Si fa sempre più critica la situazione in Venezuela. Mentre a mezzanotte scade l’ultimatum di sei leader europei (non c’è l’Italia), pronti a riconoscere Juan Guaidó presidente del paese, se Nicolas Maduro non convocherà elezioni presidenziali, gli Stati Uniti valutano l’ipotesi di intervento nel paese.

Lo ha detto, in un’intervista alla Cbs, il presidente Usa Donald Trump , che non esclude l’uso delle forze militari americane. “È un’opzione”, ha detto l’inquilino della Casa Bianca a chi gli chiedeva cosa lo avrebbe spinto a usare l’uso delle forze militari americane in Venezuela.

“Non voglio dirlo. Ma sicuramente è qualcosa, è un’opzione“. Alla domanda se tratterebbe direttamente con Maduro per convincerlo a lasciare, Trump dice: “ha chiesto un incontro e l’ho respinto”.

Trump spiega di aver chiesto l’incontro alcuni mesi fa. “Ho detto no allora per le cose terribili che stanno accadendo nel paese. Era il paese più ricco in quell’area del mondo, che è un’area molto importante del mondo. E ora guardate alla povertà al crimine e a tutto quello che sta accadendo”.

Maduro ha risposto a stretto giro di posta. Il leader del regime boliviano ha ammonito sul rischio di una guerra civile nel Paese. Il monito lanciato agli Stati Uniti? Di “non intervenire nei nostri affari interni” per non “ripetere il Vietnam”.

Maduro agli Usa: così rischiate un nuovo Vietnam

“Oggi nessuno può rispondere con certezza a questa domanda”, ha detto Maduro al giornalista alla tv spagnola Sexta che gli ha chiesto se la crisi in atto nel Paese rischi di portare a una guerra civile. “Tutto dipende dal grado di follia e aggressività degli imperialisti del nord (Stati Uniti) e dei loro alleati occidentali – ha aggiunto il presidente venezuelano – abbiamo chiesto che nessuno intervenga nei nostri affari interni … E siamo pronti a difendere il nostro Paese”.

Al presidente americano Donald Trump, Maduro ha risposto che Washington rischia un nuovo Vietnam:

“Fermati. Fermati. Donald Trump! Stai facendo degli errori che ti macchieranno le mani di sangue e lascerai la presidenza macchiata di sangue. Rispettiamoci, o vuoi ripetere il Vietnam in America Latina?”.

Intanto, Guaidó, l’autoproclamato presidente si prepara ad incassare il riconoscimento di Francia, Spagna, Germania, Gran Bretagna, Portogallo e Olanda, che avevano dato tempo a Maduro fino alla mezzanotte per indire elezioni presidenziali: scaduto l’ultimatum “considereremo Guaidó presidente ad interim fino al voto”, ha avvertito il ministro francese per gli Affari europei, Natalie Loiseau. Per Parigi l’offerta di Maduro di anticipare le parlamentari ma non le presidenziali è “una tragica farsa”.