CariChieti indagata per truffa. Su ‘rimborsi’ banche: prima anziani e grandi perdite
ROMA (WSI) – Mentre i truffati dal decreto salva-banche cercano di capire, tra un comunicato e l’altro, come agire per riavere indietro i risparmi di una vita totalmente azzerati, si aprono nuove inchieste sul crac degli istituti. L’ultima notizia è la decisione della Procura di Chieti di avviare una indagine dopo l’esposto presentato da Codacons su CariChieti. Si procede per truffa, così come accusato dal Codacons nella sua denuncia.
Così il Codacons:
“E proprio in tema di risparmiatori Carichieti, emergono ora le vergognose storie di cittadini abruzzesi che hanno perso tutti i propri soldi a seguito del salvataggio della banca, come il caso di due genitori che in quelle obbligazioni subordinate avevano investito 100 mila euro, derivanti dal risarcimento ottenuto per la tragica scomparsa della figlia, morta in un incidente stradale. Soldi che si sono letteralmente volatilizzati, producendo per la coppia, oltre ad una lesione patrimoniale, un intollerabile e vergognoso danno morale“.
Intanto l’Ansa ha diffuso nei giorni scorsi la bozza del decreto che disciplina il ricorso all’arbitrato per i risparmiatori che hanno perso con il caso delle quattro banche salvate in extremis: CariChieti, CariFerrara, Banca Etruria e Banca Marche.
Secondo la bozza del decreto, ad avere un diritto di precedenza nel caso delle obbligazioni subordinate sottoscritte, il cui valore è andato in fumo, saranno i risparmiatori più anziani e chi ha subito perdite più ingenti. Le domande si potranno presentare entro 4 mesi dall’emanazione del provvedimento, e potranno essere inoltrate dai risparmiatori, ovvero i loro eredi o legatari.
L’arbitrato sarà gratuito.
La camera arbitrale che dovrebbe gestire i ricorsi dei risparmiatori delle quattro banche sarà formata da 12 collegi costituiti da un presidente, che dovrà essere un magistrato, e 4 membri scelti preferibilmente ttra coloro che abbiano esperienza negli analoghi organi di Bankitalia e Consob. Le candidature potranno essere presentate all’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione, entro 30 giorni dalla pubblicazione del provvedimento. Alla Camera è demandato uno «scrutinio di regolarità» dei lodi.
Negli arbitrati il lodo dovrà essere pronunciato in massimo 120 giorni: 90 giorni da procedura ordinaria (ossia a partire dalla trasmissione degli atti al presidente del collegio da parte della Camera arbitrale), cui si potrà chiedere una sola proroga di altri 30 giorni se il collegio riterrà necessari ulteriori accertamenti.
È stabilito inoltre che il lodo vada deliberato “a maggioranza dei voti”. Le camere arbitrali avranno il compito di accertare se chi ha venduto ai risparmiatori delle 4 banche le obbligazioni subordinate abbia rispettato gli obblighi previsti dalle norme sulla trasparenza e correttezza in materia finanziaria. È infine estesa al collegio anche la facoltà di accertare “ogni altro fatto rilevante per la determinazione della prestazione e la corresponsione dell’indennizzo”.