Economia

Carige: offerta Bper in stand-by, pesa aumento di capitale

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Il Fondo interbancario di tutela dei depositi prende tempo sulla proposta di acquisto da parte di Bper della banca Carige. A frenare le trattative, l’ aumento di capitale preventivo da 1 miliardo a carico del fondo, socio della banca genovese con una quota dell’80%. Si tratta di un impegno troppo elevato a norma dello statuto del Fitd, che tuttavia non toglie spazio  per una negoziazione.

Ricordiamo che martedì, a mercati chiusi, la banca emiliana ha annunciato un’offerta non vincolante al FITD per acquisire l’88,3% dell’istituto ligure, di cui l’8,3% detenuto da Cassa Centrale Banca, al prezzo di 1 euro, e successivamente lanciare un’OPA sul restante capitale. BPER ha posto come condizione che il Fondo Interbancario ricapitalizzi preventivamente Banca Carige per 1 miliardo di euro, soldi che dovrebbero versare le maggiori banche italiane.

Carige: titolo fa +15% in cinque giorni

Il titolo Carige, intanto, dopo il balzo registrato martedì, si muove intorno ai 72 centesimi, sotto i 78 centesimi toccati nel giorno della presentazione dell’offerta da parte di Bper. Negli ultimi cinque giorni la crescita del valore delle azioni è stato del 15%.

La manifestazione di interesse non vincolante di Bper per Carige, che il Fitd conferma di aver ricevuto il 14 dicembre, “presenta termini e condizioni da approfondire che, allo stato, in particolare per quanto riguarda il livello di ricapitalizzazione richiesto per Carige, non risulta conforme alle previsioni statutarie (art.35) relative agli interventi del tipo in questione”, si legge in una nota del Fitd.

Da quanto scrive l’Ansa, la manifestazione di interesse non sarebbe stata discussa dal consiglio del Fitd. È più plausibile che sia stato il comitato di gestione a rilevare il vincolo dell’articolo 35 dello statuto del fondo secondo cui “l’onere dell’intervento mediante misure preventive non può superare il costo che il fondo dovrebbe sostenere per effettuare altri interventi previsti dallo statuto”. Se si considera che, senza un acquirente, Carige avrebbe bisogno di un aumento di capitale verosimilmente nell’ordine dei 400/500 milioni, il fondo interbancario apre in sostanza un tavolo negoziale con Bper, l’unica banca che per ora si è fatta avanti, con l’obiettivo abbassare ben sotto 1 miliardo l’onere del suo impegno”.

Al di là dell’aumento di capitale, l’offerta di Bper per rilevare Banca Carige è vista come “un’opportunità”. Così è stata definita dall’amministratore delegato di Banca Carige Francesco Guido, rimandando al Fidt, che doveva decidere se concedere a Bper l’esclusiva.