Gli italiani possono tirare un sospiro di sollievo. Almeno per qualche settimana. E limitatamente al fronte del caro benzina. Ieri, una nota congiunta di Mef e Mite ha informato che il ministro dell’Economia, Daniele Franco, e il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, hanno firmato il decreto interministeriale che proroga fino al 17 ottobre lo sconto sulle accise dei carburanti da 30 centesimi per benzina, diesel, gpl e metano per autotrazione. Si estende in questo modo la scadenza del 5 ottobre prevista fino a ieri.
Nel frattempo, continua la stabilizzazione dei prezzi sulla rete dei carburanti. In base all’elaborazione di Quotidiano Energia dei dati comunicati dai gestori all’Osservaprezzi del Mise aggiornati alle 8 di 11 settembre, il prezzo medio nazionale della benzina in modalità self è 1,728 euro/litro (1,745 il dato precedente), con i diversi marchi compresi tra 1,712 e 1,735 euro/litro (no logo 1,721). Il prezzo medio praticato del diesel self va a 1,832 euro/litro (1,843 il valore di venerdì ), con le compagnie tra 1,815 e 1,847 euro/litro (no logo 1,828).
Quanto al servito, per la benzina il prezzo medio è 1,875 euro/litro (1,897 il dato precedente). La media del diesel servito va a 1,976 euro/litro (contro 1,990. I prezzi praticati del Gpl si posizionano tra 0,798 a 0,822 euro/litro (no logo 0,794). Infine il prezzo medio del metano auto si colloca tra 2,995 e 3,316 (no logo 2,862).
Le polemiche sulla benzina delle associazioni dei consumatori
Non sono mancate le polemiche. Per il Codacons è “una misura ridicola che rappresenta una presa in giro per gli italiani”; per Assoutenti è “una misura oramai superata e non più adatta ad affrontare l’emergenza prezzi in Italia, soprattutto alla luce della nuova risalita di benzina e gasolio alla pompa”.
L’Unione nazionale consumatori ironizza: “Troppa grazia! L’estensione dal 5 ottobre al 17 ottobre del taglio delle accise, appena 12 giorni, meno di due settimane, non accoglie nemmeno la nostra richiesta fatta il 31 agosto di prorogare il provvedimento almeno fino a fine ottobre, visto che prima di allora non avremo certo un nuovo esecutivo” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unc. “Ma il problema vero è che, dopo la decisione irresponsabile dei Paesi Opec+ del 5 settembre di tagliare ad ottobre la produzione di petrolio di 100.000 barili al giorno, la riduzione delle accise di 25 centesimi è decisamente inadeguata“.