2022, odissea nell’aereo. Non solo scioperi: i prezzi dei voli sono aumentati, e parecchio. Lo certifica anche una recente analisi l’Unione Nazionale Consumatori, a partire dai dati Istat, secondo cui in testa alla top-10 dei rialzi legati alle vacanze si collocano i prezzi dei voli internazionali: a giugno scorso avevano registrato un aumento del 124,1% rispetto a giugno 2021 ( +21,3% mensile). Al secondo posto della classifica estiva, i voli nazionali, saliti di un terzo (+33,3%). È la voce che segna il record degli incrementi mensili con +31,4% su maggio 2022. Abbiamo chiesto le cause degli aumenti e qualche suggerimento su come risparmiare sui voli aerei ad Andrea Giuricin, economista dei trasporti dell’Università di Milano Bicocca, senior transport consultant della Banca Mondiale in Asia and Africa, oltre che docente presso Purdue University, University Southern California, Michigan State University, University of Minnesota.
Quanto sono aumentati i prezzi dei biglietti aerei quest’anno rispetto all’estate scorsa?
Non è possibile avere un dato preciso circa l’aumento dei prezzi dei biglietti, perché ancora non ci sono i dati precisi delle compagnie aeree per i mesi estivi. Però è possibile stimare che lo yield medio, vale a dire il prezzo medio del biglietto “aggiustato” per la lunghezza del volo, potrebbe essere cresciuto di circa il 10-20% rispetto al 2019. Lo scorso anno, la domanda era ancora molto bassa e molte voci di costo delle compagnie aeree ancora non erano esplose (come per il carburante) e quindi fare un confronto con il 2021 è relativamente poco significativo. Il problema principale è che i costi sottostanti sono aumentati in maniera rilevante e probabilmente vedremo un aumento dei prezzi nei prossimi mesi rispetto al 2019. Sappiamo comunque che durante l’estate i prezzi tendono ad aumentare in maniera rilevante rispetto alle altre stagioni perché la domanda è strutturalmente più elevata.
Hanno incrementato maggiormente i prezzi le compagnie aeree low cost o quelle tradizionali?
I prezzi sono aumentati sia per le compagnie low cost che per i vettori tradizionali. In realtà, il grande discrimine non è tanto sulla tipologia di compagnia aerea, quanto sulla competizione esistente per le diverse tratte. Per i tragitti dove c’è meno competizione, o dove ci sono stati problemi di restrizione all’offerta, i prezzi dei biglietti sono aumentati in maniera maggiore, rispetto a quelle rotte che invece continuano ad avere una buona competizione.
Quali sono le cause degli aumenti dei prezzi?
Vi sono diverse cause. In primo luogo il forte aumento della domanda, che ha trovato impreparati alcuni aeroporti del nord Europa. In questo caso si è dovuto mettere un limite al numero di voli, con diverse cancellazioni, perché non vi era disponibilità di personale per questi scali. Quindi con un’offerta limitata e una domanda tornata anche ai livelli del 2019, i prezzi tendono ad aumentare. Gli aeroporti italiani si comportano molto bene ma subiscono le conseguenze degli errori di altri aeroporti europei, essendo il trasporto aereo interconnesso. La carenza di personale si riscontra anche per alcune compagnie aeree e questo ha portato a una pressione salariale importante. È chiaro che le voci di costo in aumento per le compagnie aeree hanno un impatto rilevante sui prezzi finali del biglietto aereo.
Qual è la causa principale dei rialzi dei prezzi?
Il forte aumento del prezzo del carburante è sicuramente l’elemento più critico. Tale voce di costo incide anche per il 40% dei costi complessivi di una compagnia aerea e il prezzo del carburante aereo è raddoppiato rispetto al mese di febbraio, poco prima che scoppiasse la guerra in Ucraina. Molte compagnie si coprono dal rischio di aumento del prezzo del carburante facendo “hedging” e quindi gli effetti più problematici li vedremo probabilmente nei prossimi mesi. Questa voce di costo è dunque molto rilevante.
Pensa che in futuro i prezzi scenderanno? Quando? O dovremo abituarci a un new normal di voli più costosi?
Teniamo in considerazione che il costo medio per una compagnia ultra low cost era di circa 35 euro per un posto che viaggiava 1000 chilometri. Un livello estremamente basso. Anche considerando un aumento del 50% dei costi, si arriverebbe a circa 50 euro per un posto che viaggia 1000 chilometri. Detto questo, è chiaro che è difficile fare previsioni e non sarà facile tornare alla normalità. Ricordiamo sempre che abbiamo l’incertezza della pandemia, come abbiamo visto all’inizio di questo anno con la prima ondata di Omicron. Sicuramente la fine dell’estate porterà a un abbassamento generale dei prezzi dei biglietti per via della stagionalità, ma la pressione sui prezzi rischia di rimanere elevata ancora in futuro. È davvero difficile che questa ondata di rincari possa finire in pochi mesi, ma è chiaro che dipende anche da elementi geopolitici, come ad esempio la guerra in Ucraina. Quest’ultima ha portato una tensione sui prodotti energetici che ha avuto delle conseguenze anche sui prezzi dei biglietti aerei. Il new normal potrebbe essere dunque caratterizzato da prezzi strutturalmente superiori a quelli del 2019.
Cosa consiglia di fare per risparmiare sui prezzi dei voli?
La flessibilità è il primo elemento che deve sempre tenere a mente un viaggiatore. Avere la possibilità di avere un minimo di flessibilità aiuta quindi a trovare i prezzi migliori. La comparazione dei prezzi è necessaria perché spesso ci sono diverse compagnie che offrono le stesse tratte. Per i voli intercontinentali, di solito, il viaggio con scalo tende a costare meno rispetto ai voli diretti. Per questa estate, è poi necessario non arrivare sotto data con la prenotazione, perché i prezzi dei biglietti rischiano di essere davvero molto elevati.