L’evoluzione nel Fintech potrà rendere obsolete le filiali, ma non le carte di credito. Anche se queste probabilmente di varranno di strumenti di autenticazione sempre più sofisticati. Una direzione, questa, già messa in evidenza da Sandro Camilleri, AD di Matica Technologies, che intervistato da Wall Street Italia aveva citato fra i sistemi destinati ad acquisire maggiore importanza quelli a riconoscimento biometrico.
Capire di cosa stiamo parlando non richiede esempi astrusi: anche i popolarissimi iPhone di Apple ricorrono da tempo a sistemi biometrici per “sbloccarsi”, che sia tramite l’impronta digitale o il riconoscimento facciale. In generale, il riconoscimento è biometrico se viene rilevata non già la conoscenza di una password, bensì una caratteristica biologica riconoscibile come l’iride o l’impronta digitale. Anche le carte di credito e i pagamenti digitali sfrutteranno questa innovazione. Anzi, i primi passi sono stati già compiuti.
In particolare i mobile payments, ovvero i pagamenti effettuati tramite smartphone, ricorreranno sempre più spesso a forme di autenticazione biometrica. Secondo Juniper Research nel complesso del 2018 i pagamenti da mobile effettuati tramite riconoscimento facciale e da impronta digitale supereranno un valore di 2 miliardi di dollari nel mondo. A facilitare la diffusione dei mobile payment contribuirà, a monte, quella delle funzionalità di riconoscimento biometrico su un numero sempre maggiore di modelli di smartphone, anche di fascia non elevata.
Già entro l’anno, sempre secondo Juniper Research, il 60% dei dispositivi offriranno fra le proprie funzionalità la lettura dell’impronta digitale. Fra i più popolari sistemi di mobile payment che prevedono l’autenticazione tramite l’impronta spiccano i nomi di Apple Pay e Google Pay.
Carte di credito: le soluzioni più all’avanguardia
Sul fronte delle carte di credito una delle soluzioni più all’avanguardia è stata presentata da MasterCard, che ha messo a punto e sperimentato in Sudafrica una carta di credito dotata di un lettore d’impronta integrato: per usarla è sufficiente poggiarvi sopra il dito dopo che la carta è stata inserita nel Pos.
Le carte biometriche finora note avevano bisogno, invece, di uno scanner d’impronta esterno per completare l’operazione. Lo scorso luglio è trapelata la notizia che MasterCard ha avviato i colloqui con le banche britanniche per lanciare la nuova carta al grande pubblico. Anche Visa, comunque, sta sperimentando la “sua” biometric card, a Cipro.
I vantaggi della carta a riconoscimento con impronta digitale sono una maggiore velocità, anche per i pagamenti online, ma non solo: “L’uso delle password per autenticare qualcuno è miseramente datato”, ha detto a Cnbc il presidente del global enterprise risk and security presso MasterCard, Ajay Bhalla, “con i consumatori che se le dimenticano lasciano nei negozi ceste di merce invenduta”.
Fra le altre novità, di recente è stata anche presentata una carta che unisce la comodità del contactless a quella dell’impronta digitale. In questo caso la carta che teniamo in mano potrà effettuare il pagamento contactless – e solo il legittimo proprietario potrà usarla (in basso il video di presentazione). A gennaio è stato annunciato il lancio in anteprima per i clienti della Bank of Cyprus. Entro l’inizio del 2019 la tecnologia potrebbe essere estesa ad altri istituti.
L’offerta di Matica: identificazione tramite dati biometrici
Matica, la società di sistemi di emissione istantanea desktop guidata da Camilleri, da parte sua propone sistemi evoluti per la produzione di card per l’identificazione proprio attraverso i dati biometrici. Dai badge per eventi alle carte sanitarie, passando per l’identificazione di pazienti e visitatori in ospedali, le patenti di guida, i passaporti e le tessere di identificazione per studenti, sono numerosi gli usi possibili.
Il top manager del gruppo sostiene che le card siano dei tool, ovvero degli strumenti che in misura sempre maggiore possano contenere dati e informazioni e rispondere a esigenze sempre più avanzate.