Ripartono le notifiche delle cartelle fiscali, anche se la scadenze per i pagamenti viene posticipata al 30 aprile, ovvero il giorno in cui termina lo stato d’emergenza. Fino alla stessa data vengono inoltre sospesi i pignoramenti di stipendi e pensioni.
Le nuove scadenze per gli obblighi fiscali sono contenute nelle bozze circolate nelle ultime ore con del decreto con i nuovi aiuti all’economia, atteso al consiglio dei ministri fra mercoledì e giovedì e ribattezzato “Sostegno”.
Tempi più lunghi per rottamazione e saldo e stralcio
Scadenze più lunghe per le rate di rottamazione e saldo e stralcio del 1° marzo fermate in extremis dal comunicato legge di sabato scorso: le rate saltate finora relative al 2020 andranno saldate entro il 31 luglio, quelli che riguardano il 2021 (febbraio, marzo, maggio e luglio) entro il 30 novembre.
Cartelle fiscali: ipotesi cancellazione
Non finisce qui. La bozza parla anche dei meccanismi ipotizzati nei giorni scorsi la cancellazione delle vecchie cartelle. Sul punto, la bozza conferma l’intenzione di muovere le forbici sulle cartelle affidate fra il 2000 e il 2015 sotto una certa soglia.
Il problema ovviamente è rappresentato dai costi. Nella relazione tecnica sono elencate 6 ipotesi:
- 3.000 euro, con un costo per lo Stato pari a 730 milioni;
- 5.000 euro, con un costo di 930 milioni;
- 10.000 euro, con un costo di 1,5 miliardi;
- 30.000 euro, con un aggravio di circa 2 miliardi;
- 50.000 euro, in questo caso di 2,3 miliardi.
Infine, nel caso della cancellazione di tutte le cartelle dei 15 anni, il costo per lo Stato si aggirerebbe sui 3,7 miliardi.