ROMA (WSI) – E’ da anni che si parla di crisi immobiliare, soprattutto in Italia: di prezzi delle case che scendono, di investimenti che per questo motivo non renderebbero, in quanto le vendite di immobili avverrebbero a perdere. E poi, si aggiunge, avere una casa oggi significa essere zavorrati dalle tasse.
La prova arriva dall’andamento degli anni di stipendio necessari per acquistare una casa. Servono 5,8 anni di stipendio per comprare casa in Italia. Viene considerato il caso specifico in cui tutti i soldi che un italiano guadagna vengono devoluti esclusivamente alla casa e a nessun altro scopo, per l’acquisto di un appartamento neanche troppo grande, di 65 metri quadri.
Tecnocasa rileva che i prezzi stanno scendendo, visto che due anni fa occorrevano 6 annualità per acquistare un’abitazione. Inoltre, verso i picchi degli anni 2000, tra il 2006 e il 2007 bisognava teoricamente lavorare e mettere tutto lo stipendio da parte per 8,6 anni consecutivi.
Secondo Tecnocasa, non è finita qui, visto che, in un mercato praticamente congelato, i prezzi dovrebbero scendere ancora, tra -1% e -3%.
Considerando gli ultimi dati relativi al primo semestre del 2014, a livello locale Roma è la città in cui servono più annualità per il mattone; esattamente 9,5. Segue Milano con 7,9 anni. A Palermo e Verona ne servono invece decisamente meno, rispettivamente 3,6 e 3,9.
Facendo un confronto che copre una distanza temporale di dieci anni, si nota che si è passati da 7,8 annualità nel 2004 a 5,8 nella prima parte del 2014. In questo arco temporale è Milano la città in cui si è avuta la variazione più consistente: dalle 11,1 annualità del 2004, si è passati alle 7,9 di quest’anno.
Altri due capoluoghi fanno segnare variazioni di rilievo: -3,1 a Firenze (7,2 annualità) e -3 a Bologna (5,7 annualità). Bari, Genova, Torino e Verona hanno evidenziato un andamento in linea con il dato nazionale: nel capoluogo pugliese servono 2,1 annualità in meno, mentre le altre tre città segnano -1,9. Roma ha invece sostanzialmente tenuto.
Ma perché allora le compravendite non ripartono se i prezzi sono così bassi e sono destinati a scendere ancora nell’anno in corso? A pesare fortemente sono le condizioni del mercato del lavoro e le retribuzioni salariali.
Chi vuole comprare casa oggi, infatti, si vede costretto a mettere sul piatto un monte stipendi invariato negli anni. La media nazionale di stipendi per diventare proprietari è praticamente ferma a 5,8 annualità: in marginale flessione rispetto al 2013, quando di annualità ne servivano 6.
(Lna-DaC)